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WikiLeaks Assassination

Quando WikiLeaks, nel novembre 2010, rese per la prima volta disponibili online migliaia di dispacci diplomatici inviati in patria dalle ambasciate statunitensi, si accordò con grandi testaste giornalistiche internazionali. Questi accordi prevedevano che i giornalisti delle testate avrebbero avuto la possibilità di esaminare i dispacci diplomatici prima della pubblicazione su WikiLeaks e realizzare dei dossier basandosi sulla documentazione consegnata loro dal Wiki. I cablogrammi pubblicati in Rete avrebbero dovuto essere secretati nei punti in cui ci si riferiva a persone che avrebbero potuto essere oggetto di ritorsione. E Fino a oggi questo sistema aveva funzionato.

Adesso però 251.000 cablogrammi diffusi da WikiLeaks sono finiti online senza gli omissis. Un utente Twitter ha postato un link al database non omissato. WikiLeaks sostiene che il responsabile della falla nel sistema sia David Leigh, giornalista del quotidiano inglese The Guardian, una delle testate in possesso dei cablogrammi. Il giornalista avrebbe agito con negligenza facendo trapelare la password di accesso al database dei file originali. La password è stata pubblicata nel suo libro “Inside Julian Assange’s War on Secrecy“.

Il quotidiano però difende il suo dipendente. Secondo il Guardian chi ha utilizzato la password doveva anche sapere dove si trovassero i file, informazione che il giornalista non ha diffuso. Inoltre, scrive il Guardian, secondo quanto comunicato da WikiLeaks, la password in possesso di Leigh avrebbe dovuto essere temporanea.

WikiLeaks ha dichiarato di aver avvisato le autorità americane della “fuga di dati” circa una settimana fa, perché potessero essere messe in atto le opportune azioni per proteggere le persone citate nei cablogrammi integrali. Il Wiki ha fatto inoltre sapere di aver iniziato un’azione legale contro il Guardian.

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