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Votare si deve. Votare si può!

Perdonate se parto da lontano, ma senza il prima non si capisce il poi.
Quando cadde il Governo Conte due, Mattarella non sciolse le Camere. In Parlamento, spiegò, c’era una maggioranza e sarebbe stato folle mandare il Paese al voto, mentre c’erano la pandemia, la crisi economica e gli impegni dell’Italia con l’Europa.

 Dimenticò di dirlo, ma dopo la riduzione del numero dei parlamentari, andare al voto con la vergognosa legge elettorale voluta dal PD sarebbe stato come prendere per i fondelli gli elettori. Chiamò Draghi alla guida di un «governo del Presidente» e gli assegnò il compito di risollevare l’economia e risolvere coi vaccini la tragedia della pandemia. Misteriosamente dimenticò la legge elettorale e non ci pensò poi nemmeno il «salvatore della patria».

Draghi si presentò subito con un’anacronistica enfasi per un atlantismo acritico da servo sciocco, che di lì a poco divenne comprensibile e deprecabile: dietro l’insistenza apparentemente stupida e dogmatica, c’era la guerra in Ucraina di cui evidentemente conosceva l’imminenza. Nei mesi successivi, la furia bellicista del governo prevalse su tutto, sicché il Covid c’è ancora, l’economia agonizza e il Paese sta molto peggio di come Draghi l’aveva trovato.

Consapevole dello sfascio causato dal suo governo, Draghi, esecutore fanatico degli ordini di Biden, in vista dell’inevitabile tempesta, salì al Quirinale e si dimise. Mai nella storia della Repubblica un Presidente del Consiglio s’era dimesso avendo la maggioranza assoluta. In genere, un capitano che abbandona la nave che affonda finisce in galera. Draghi è stato invece premiato come lo statista dell’anno. Dai tempi di Conte la situazione era peggiorata. Al Covid e alla crisi economica spaventosa s’era aggiunta la guerra. Indire le elezioni in piena estate ai più sembrò un suicidio. A Mattarella no.
Stavolta Mattarella non ha formato un «governo del Presidente» incaricato di varare una nuova legge elettorale. Ha sciolto le Camere e ci ha mandati a votare con una legge che è pugnala alla democrazia. E’ dopo questi eventi inqualificabili che il 25 di questo mese andremo a votare.

Avete ragione: tutto è così vergognoso, che il primo impulso è quello di chiamarsi fuori. Avete ragione ma, per me, reagite nella maniera sbagliata. C’è un’altra via. Una di quelle che il potere accecato non vede e se la seguite, gli potete dare una lezione difficile da dimenticare.
Votare per Letta non si può. Il suo partito ha voluto la legge elettorale che ci tocca. Non perdonategli lo sgarro, non dategli il vostro voto e ricordate che è grazie al PD che la Costituzione è sparita dai posti di lavoro. Ricordate il Jobs Act, l’articolo 18 cancellato, la scuola fatta a pezzi e chi più ne ha più ne metta. Parlare di Bonelli e Fratoianni è inutile: sono alleati del PD e ne condividono colpe e responsabilità.

Per favore, attenti ai furbastri. Dietro l’inaffidabile Calenda, che prima va col PD e poi lo abbandona, sognando un ritorno di Draghi, dietro questo misterioso personaggio, c’è Renzi, che voleva abolire il Senato e poi è diventato senatore. Renzi, nemico della povera gente e della Costituzione, così rispettoso delle donne da essere amico dei loro peggiori nemici; Renzi, passato per mille bandiere e attento solo agli affari suoi.

Vi sto dicendo di votare Berlusconi? No, non sono impazzito. Ricordate che è un pregiudicato, ricordate il mafioso Dell’Utri e le mille promesse mancate. Se siamo ridotti alla fame è anche per colpa sua. Siete donne? Ricordate che idea ha di voi.

Donne, uomini, omosessuali, transessuali, ricordatevi cosa pensano di voi e dei vostri diritti la Meloni e i suoi “Fratelli d’Italia”, con i loro cimiteri di feti, i loro piani sull’aborto, il rifiuto di riconoscere diritti e liberà a chi non rientra nel loro vocabolario sessuale. Meloni, atlantista, che vuole la guerra e la NATO e le navi contro gli immigrati.

Vi fidate di Salvini? Non siate ingenui, per carità. L’hanno preso a pedate gli ucraini imbestialiti, ha fatto fortuna inventandosi sempre un cattivo da punire: prima i meridionali, poi gli immigrati e sottobanco, Pontida, la Padania indipendente e l’autonomia differenziata, che significa più soldi a chi ne ha, più fame a chi ha fame. E ricordatevi che su questa vergogna sono tutti d’accordo: Meloni, Berlusconi, Letta, Calenda e l’intera compagnia cantante.
State pensando a Conte e al reddito di cittadinanza? A volte persino al diavolo riesce di fare un miracolo. Non dimenticate, però, che ha voluto la riduzione dei parlamentari, sicché nei vostri territori non c’è chi vi rappresenti; ha governato per anni con tutti e la legge elettorale non l’ha cambiata. Non dimenticate che, oggi si dice contro la guerra e le sanzioni, ma ha approvato e voluto sia l’una che le altre e se Letta non l’avesse mandato via, ora sarebbe suo alleato.
Molti di voi probabilmente non lo sanno, nessuno ve l’ha detto – tranne rare eccezioni, i nostri giornalisti hanno un’idea approssimativa della democrazia – ma non è vero che non esiste un’alternativa. Se volete dare una lezione a Mattarella, Draghi e chi in questi anni vi ha ridotti alla disperazione, se volete un Paese migliore, l’alternativa esiste: si chiama «Unione Popolare con De Magistris» e ha questo anzitutto di bello: ha candidati che non sono mai stati complici dello sfascio che ci sta travolgendo.
Non volete mandare agli ucraini armi che ci costano un patrimonio? Volete che si cerchi una via di pace e pensate che le sanzioni ci stiano affamando? Credete che chi si è arricchito speculando sulla crisi, debba restituire il maltolto? L’«Unione Popolare» la pensa come voi. L’«Unione Popolare» difende il reddito di cittadinanza e vuole che un’ora di lavoro debba essere pagata almeno con dieci euro lordi. Il partito che c’è, ma viene trattato come non ci fosse, pensa che la NATO sia una spesa enorme, inutile e folle, che non serve ai popoli, ma alle classi ricche ed egoiste, che più hanno e più vogliono avere; pensa che il problema più grave per l’umanità sia il cambiamento climatico e ritiene un crimine il ritorno al carbone che uccide il pianeta. Pensa che bisogna ricorrere subito all’energia prodotta dal sole, dal vento e da tutto ciò che la natura ci offre di sano per noi e per il pianeta.
Voi vedete che la scuola e l’università sono state distrutte da chi oggi chiede il vostro voto. L’hanno fatto apposta, perché vi vogliono ignoranti, perché chi non ha gli strumenti per ragionare con la propria testa è facile da ingannare. Vogliono che siate un bestiame votante, così vi illudete di vivere in una democrazia, mentre da tempo la democrazia è in coma. L’Unione Popolare vuole una scuola statale, libera, gratuita che non imponga l’alternanza col lavoro; una scuola e una università che formino coscienze critiche. Per questo abolirà l’«INVASI» e l’«ANVUR», sono cinghie di trasmissione del pensiero unico. Potrei continuare a lungo, cominciando dalla Sanità, ma mi fermo qui.
Io voterò per l’«Unione Popolare». Se ciò che ho scritto non basta, cercate e leggete il programma; sono certo che voterete come me anche voi. Se lo farete in massa, vedrete che cambiare si può. Non disertate i seggi, votate, date fiducia a chi ha i vostri stessi problemi, ma non vuole darla vinta a chi ci sfrutta, ci inganna, ci vende e distrugge il futuro delle nostre giovani generazioni.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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