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Volontariato e beni comuni: il caso della Stazione di Boscoreale

Il mondo del volontariato si rimbocca le maniche e si sostituisce alla cattiva amministrazione pubblica, rimettendo in sesto un bene pubblico, la vecchia stazione FS di Boscoreale in provincia di Napoli. Il bene era stato per cinque anni in consegna al Comune, che invece di custodirlo e manutenerlo, l'aveva lasciato degradare, e non l'aveva mai utilizzato.

Ora questi volontari che hanno dato tutto, che hanno fatto tanti sacrifici, che hanno lavorato e che hanno contribuito anche economicamente, sono in difficoltà e chiedono un piccolo aiuto alla pubblica amministrazione ad ogni livello. Quella che segue è la loro richiesta di aiuto.

Sembra ieri e invece….

Il 24 settembre 2008, RFI consegna ai volontari dell’associazione Stella Cometa, con la formula del comodato d’uso, i locali della vecchia stazione FS di Boscoreale (NA). Stanno quindi per scadere i cinque anni previsti dal contratto, e ora i volontari della Stazione sono in attesa di una proroga.

Proviamo a descrivere ciò che è stato fatto dai volontari in questi cinque anni, tralasciando di parlare di tutti gli episodi negativi verificatisi a loro danno, che comunque hanno lasciato una traccia profonda nel loro animo.

Inizialmente sono stati ripuliti i locali, nei quali vi era stato depositato di tutto, rifiuti, escrementi e siringhe in quantità notevoli. Sono stati chiusi i varchi vandalizzati, sigillando una porta e mettendo una grata ad una finestra dove l’infisso era stato asportato, così come era accaduto in altre stanze dove per fortuna erano state lasciate intatte le grate esterne in ferro, in questo modo si sono scongiurati ulteriori episodi di vandalismo.

Alcune Imprese, sostenitrici dei volontari, hanno effettuato i primi lavori e le forniture in modo totalmente gratuito.

Hanno rimesso l’asfalto, hanno fornito e montato gli infissi mancanti, hanno realizzato l’impianto elettrico e idrico, fornendo anche tutti gli accessori, anch’essi distrutti o vandalizzati. Hanno poi fornito delle piastrelle per rifare la pavimentazione in alcuni locali. In ultimo, una di esse ha restaurato tutte le pareti esterne e le ha pitturate.

I volontari nel frattempo ripulivano dentro e soprattutto fuori, raccogliendo tonnellate di rifiuti, demolivano i vecchi pavimenti da sostituire ed eseguivano tutte quelle opere accessorie per rendere i luoghi sicuri e decorosi.

Dopo aver inaugurato i locali nel novembre del 2009, i volontari si sono preoccupati di portare la vita in quel posto, organizzando concerti, mostre, cineforum, mercatini e tante altre attività sociali e culturali.

In seguito, con l’ausilio di alcune persone di buona volontà, sono partiti anche tanti laboratori: tammorra, informatica, ricamo, cucito, balli di gruppo, lingue, tango, strumenti musicali, danza indiana, ceramica, disegno e fumetto, balli folk, pittura, ecc.

Tutte queste attività avevano un duplice scopo, allietare le persone creando aggregazione sociale, e recuperare piccoli contributi con i quali pagare le utenze e completare i lavori interni, nonché per eseguire i lavori di ristrutturazione di altri locali ricevuti anch’essi in comodato da RFI, destinati successivamente ai ragazzi del quartiere con la dislocazione in essi di un bigliardino, un ping pong e tavoli per giochi vari.

Oggi questo bilancio sembra essere estremamente positivo, però, a ben guardare, si nota una grave, anzi gravissima mancanza, e cioè, il sostegno dello Stato.

Sono state fatte decine di richieste di aiuto, a partire dal Comune e fino al Presidente della Repubblica, purtroppo nessuno ha risposto in modo concreto, ma solo con messaggi di solidarietà e di elogio.

I volontari si sono quindi abituati, forzatamente, a fare a meno di aiuti dall’alto, però l’amarezza che hanno provato è stata grandissima e si chiedono ancora oggi, se il recupero di un bene pubblico abbandonato dalle Istituzioni e rimesso in sesto con i lavori, i sacrifici e i risparmi di privati cittadini, non sia un pugno nello stomaco per coloro che amministrano.

Se qualcuno di essi pensa che finalmente bisogna dare un sostegno concreto a questi volontari, è ancora in tempo per rimediare.

I volontari della Stazione FS di Boscoreale non smettono, e non smetteranno mai, di operare e di sperare.

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