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Venezia: concerto di Natale a Santa Maria della Pietà

Tra i numerosi concerti di Natale “minori”, che puntualmente si ascoltano in questo periodo in laguna, ha ben impressionato quello tenutosi nella chiesa di Santa Maria della Pietà, a due passi da piazza San Marco, meglio conosciuta come la chiesa di Vivaldi.

Protagonisti l’orchestra L.O.V. (Laboratorio Orchestrale di Venezia), un organico veneziano giovane, diretto con fermezza da Mario Merigo, il coro dell’Accademia vocale di Venezia e alcuni applauditi solisti: il chitarrista Giovanni Grano, il soprano Antonella Meridda e il mezzosoprano Julie Mellor.

Il programma presentava due composizioni di Antonio Vivaldi (1678-1741), il quale entrò come insegnante di violino nel Conservatorio della Pietà (esclusivamente femminile), uno dei 4 istituti veneziani dove, a somiglianza dei conservatori napoletani, trovavano assistenza per lo più gratuita, orfani, figli illegittimi e malati. La prima, il "Concerto in re maggiore per chitarra, archi e basso continuo". La seconda, il "Gloria per soli, coro e orchestra", si è imposta per la purezza di linee, assieme ad una controllata e umanissima pratica polifonica. Soprattutto il "Gloria" ha suscitato l’applauso dei presenti, per una compatta e curata vocalità sia dei solisti che dei cantanti. E’ piaciuto il brano d’esordio, il "Concerto Grosso in sol minore op.6, n°8" di Arcangelo Corelli (1653-1713), il più famoso tra i 12 che compongono l’opera 6, fatto per la notte di Natale e ornato nella chiusa da una sublime Pastorale.

Nella serata si è messo in luce il Direttore, autore di due composizioni: "Nocturno per chitarra e orchestra", arioso e per certi versi bucolico e "Ave Maria", per coro e orchestra, scritta in un moderno stile modale.

La serata era dedicata alla casa di reclusione femminile della Giudecca, al cui interno opera un laboratorio sartoriale che ha realizzato il costume di Rosina per il "Barbiere di Siviglia" di Rossini, andato in scena alla Fenice, e quello di Santuzza per la "Cavalleria Rusticana" di Mascagni, con la regia di Ermanno Olmi. 

 

Foto: Wikimedia

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