Vendola (Sel): “Sono cattolico, dialogo con Chiesa e no a pulsioni anticlericali”
Tra i temi affrontati da Nichi Vendola nel discorso per la chiusura del congresso nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà tenutosi a Firenze, il rapporto coi cattolici e la Chiesa. Vendola ha rivendicato la sua fede cattolica, “una delle tante diversità che vi dovete beccare del vostro portavoce” e che “non intendo nascondere”, perché “è la mia vita ed è stata la mia culla”. “‘Ero straniero e mi avete accolto’, ‘dare da mangiare agli affamati’, non possiamo mica lasciare tutto questo chiuso nel recinto del tempio”, ha detto Vendola citando le frasi del Vangelo che “fanno parte della mia formazione anche civile”.
Ha smentito di aver avuto in incontro col card. Bagnasco e ci tiene a mantenere le distanze da chi “per difendere le radici cristiane dell’Europa farebbe stermini”. Si dice “innamorato di quel povero Cristo che finisce in croce, e che racconta una storia che mi incanta, per una ragione che riguarda anche la politica: ci aiuta a immaginare che il potere non è figlio di una volontà del cielo, ma è figlio di una storia fatta di segni”.
Secondo il leader di Sel è “necessario” il dialogo col mondo cattolico. La “fine dell’unità politica dei cattolici ha generato un’inseminazione di clericalismo in tutta la vita politica” ma, ammonisce Vendola, “guai se a questo rispondessimo con vecchie pulsioni anticlericali, dobbiamo invece rilanciare dialoghi, aprire varchi”, afferma citando Gramsci che “irrideva un certo anticlericalismo”. “Amici del family day”, ha chiesto Vendola, “che cosa ha ferito la vostra vita? Le coppie gay o le politiche sociali che vi hanno impoverito?”.
L’intenzione è quella di aprire un dialogo su “questioni eticamente sensibili” con la Chiesa, “di voler parlare in libertà di cosa significhi il progetto di amore di due persone dello stesso sesso”. Ma non “con atteggiamenti ipocriti o di fuga dal dissenso quando esso si manifesti”.
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