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 Home page > Attualità > Europa > Varoufakis: ho votato sì, stavolta. Ecco perché

Varoufakis: ho votato sì, stavolta. Ecco perché

di Yanis VAROUFAKIS

[Traduzione da ThePressProject ]

Nell’Eurogruppo del 20 febbraio decidemmo di assicurare che il termine Memorandum (MoU) non fosse nominato da nessuna parte.

Al suo posto, come condizione preliminare per la valutazione positiva del nostro progresso, fu stabilito un elenco di riforme, che ci aspettavamo di preparare e quindi proporre nei prossimi tre giorni. L’elenco sarebbe stato immediatamente accettato dalle “istituzioni”.

Infatti, entro il 23 febbraio, la lista, che ha avuto la mia firma, è stata presentata. Durante il fine settimana del 20 al 23 di febbraio abbiamo lavorato febbrilmente. Naturalmente, siamo stati in contatto costante con i rappresentanti delle istituzioni in modo da garantire che nessun problema sarebbe sorto, e che la nostra proposta sarebbe stata appoggiata da loro in teleconferenza, in modo che lo stesso Eurogruppo del 24 febbraio potesse, a sua volta, approvarla.

La lista finale, che ho inviato alle istituzioni a tarda notte il 23 febbraio (vedi qui) inclusa la nostra priorità (es. la soluzione della crisi umanitaria, la reintroduzione dei contratti collettivi di lavoro, cambiamenti nella gestione dell politiche sui beni pubblici, nessuna riduzione delle pensioni integrative, ecc). E la lista comprendeva anche alcune delle loro richieste.

Avevo accettato di includere alcune delle loro richieste, come contropartita per l’inclusione dei nostri obiettivi primari.

Le misure che avevamo accettato da loro sono quelle che sono state presentate oggi al voto del parlamento greco:

a) le modifiche al Codice civile (CC), e b) l’inclusione del mandato UE 2014/59 relativo al “consolidamento” delle banche e degli altri istituti di credito (BRRD).

Anche se, a dire il vero, io sapevo che le modifiche al Codice Civile potevano contenere molte insidie per i diritti umani dei cittadini più deboli in caso di fallimento delle imprese o famiglie. D’altra parte, la cosa migliore che si potesse dire per il BRRD era che si trattava di “promesse nell’aria”, poiché avrebbe dovuto offrire garanzie legali per i depositi bancari, senza aver ottenuto alcun tipo di finanziamento per il fondo che assicura quelli garanzie.

Oltre a sapere tutto questo, ho calcolato che, in un accordo onesto, se ci fossero state garantite le nostre “linee rosse” (es. avanzi primari massimi tra l’1 al 1,5% max., protezione de diritti dei lavoratori e un’ IVA più bassa), la riforma del Codice Civile e la BRRD avrebbe costituito poi un piccolo prezzo da pagare. Questo è il motivo per cui ho inserito questi elementi di riforma nella nostra lista.

Oggi, ovviamente, le cose sono completamente differenti.

Oggi la nostra lista di riforme, entro i confini di un accordo onesto, non esiste.

Oggi l’unica lista è quella che la Troika ha dettato in tutti i suoi elementi.

Oggi siamo all’indomani di un umiliante colpo di stato, piuttosto che un accordo onesto.

In febbraio avevamo sacrificato il Codice Civile e BRRD al fine di ottenere importanti vantaggi.
Ora stiamo regalando queste riforme sapendo che nell’arco di poche settimane ci verranno chieste misure ancora più velenose.

Inoltre, nel documento che avevo trasmesso alle istituzioni, stavo semplicemente accettando la responsabilità di un “Nuovo Codice civile” e di certo non quello che ci viene imposto. Né avrei mai immaginato che il nostro governo (sotto la supervisione della troika) avrebbe accettato di presentare tutte le modifiche al Parlamento sotto l’etichetta “urgente”, vanificando in tal modo tutte le regolazioni e annullando il Parlamento.

Mercoledì scorso non avevo altra scelta che votare un NO fragoroso.

Il mio sta accanto a quel NO che il 61,5% dei nostri connazionali ha risposto contro una capitolazione dettato dal famigerato TINA (non esiste alcuna alternativa). Ho negato questo per gli ultimi 35 anni in tutti i 4 continenti dove ho vissuto. Oggi, questa sera, le due misure, che io stesso avevo proposto in febbraio, vengono sottoposti al Parlamento greco in un modo che non avrei mai immaginato; un modo che non aggiunge credito al governo di Syriza.

Il mio disaccordo con il modo in cui ha gestito i negoziati dopo il referendum è essenziale. Eppure, il mio obiettivo principale è quello di proteggere l’unità di SYRIZA, per sostenere Tsipras, e per stare al fianco a Euclid Takalotos. Ho già spiegato tutto ciò che nel mio articolo con il titolo perché ho votato NO . Di conseguenza, oggi voterò SI, per due misure che io stesso avevo proposto, sia pure sotto radicalmente differenti condizioni e requisiti.

Purtroppo io sono certo che il mio voto non sarà di alcun aiuto al governo verso i nostri obiettivi comuni. E questo è dovuto al fatto che le “Azioni prioritarie” dell’EuroSummit sono state progettate per fallire. Io, però, offro il mio voto con la speranza che i miei compagni sapranno guadagnare un po’ di tempo, e che noi, tutti noi, uniti, sapremo progettare una nuova resistenza contro l’autocrazia, la misantropia, e la (agevolata) accelerazione e approfondimento della crisi.

(I) Questa mattina, durante la partecipazione al comitato finanziario del Parlamento, ho constatato che nessun mio collega, nemmeno il ministro della Giustizia, concorda sul nuovo codice civile. E’ stato un triste spettacolo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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