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 Home page > Attualità > Scienza e Tecnologia > Uribu - social network italiano per denunciare i soprusi

Uribu - social network italiano per denunciare i soprusi

Uribu, una civetta bianca, un sito web ed un grande progetto.

Uribu, questo è il nome del progetto tutto italiano sviluppato da quattro giovani ragazzi tra i 17 ed i 24 anni. Andrea, Andr3a92, Alessio e Carlo

Cos'è Uribu ?

"Uribu è la nuova piattaforma web di denuncia online. Grazie ad Uribu potrai segnalare soprusi quotidiani e condividerli con tutto il mondo in pochi istanti."

Visitando la home page di Uribu troviamo ancora una anteprima che ci invita ad iscriverci, ma il funzionamento di Uribu ormai, anche se ci sono ancora dei "misteri" è piuttosto chiaro. Sarà sviluppato attraverso delle icone grafiche, grazie alle quali potremmo scegliere la categoria dove segnalare la nostra denuncia (servizi di trasporto, sanità, istruzione e molte altre).

Attraverso un semplice forum, ognuno realizzato appositamente per la categoria permette in pochi istanti di realizzare la propria segnalazione e metterla online. Una volta online sarà possibile condividerla su Facebook, Twitter ed email.

Il tam-tam della notizia dell'uscita che secondo voci si aggira intorno al 10 dicembre si fa sempre più consistente, su twitter e facebook si inizia a parlare e molti attendono l'uscita per provarlo e perché no per iniziare a fare segnalazioni. Insomma, una idea tutta italiana che sembra proprio piacere agli italiani che navigano su internet.

Bisognerà comunque aspettare l'uscita per dare giudizi concreti riguardo all'utilizzo ed alle capacità di Uribu, ma alcuni promettono che dietro questo progetto ci siano quattro ragazzi, sì giovani, ma anche molto competenti.

La pagina facebook di Uribu

La pagina twitter di Uribu 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.85) 30 novembre 2011 17:32

    Idea eccellente, io proporrei da subito di segnalare quei membri delle forze dell’ordine che vanno in giro senza cintura in auto, senza casco in moto, parlano al cellulare ed infrangono altre regole.
    Io sono d’accordo che guadagnano poco per il rischio che corrono e per il servizio che ci garantiscono e li ringrazio, ma devono capire che loro sono i testimoni dell’applicazione delle regole e se loro per primi le infrangono, noialtri cittadini ci rassegnamo all’illegalità

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