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Università e finta lotta

Ultimamente la politica Italiana mi fa così ribbrezzo che non so cosa scrivere. Lamentarsi a vuoto mi sembra del tutto inutile, stare zitto altrettanto così apro il blog e mi dico oggi dico la mia, ma poi quello che scrivo mi sa così di inutile che cancello tutto e faccio altro. Dentro mi resta la sensazione di un incastro culturale, politico ed economico che nessuno vuole davvero smuovere.

Ogni fazione in campo è chiusa in idee antiquate ed inefficaci ed attenta solo ai propri interessi.

Negli ultimi giorni è esplosa la polemica sull’università. Tante chiacchiere per cosa? Idee ripetute in mille assemblee… le stesse sentite ad assemblee di 10 anni fa. Metodi di lotta? Gli stessi che non sono mai riusciti ad ottenere nulla. Chiusura ideologica? Massimo grado a cui si unisce l’interesse personale per essere eletti o peggio ancora per fare i fighi con le ragazze.

Da una parte vorrei urlare per le strade insieme agli altri studenti, dall’altra non mi sembra ci sia qualcuno che voglia minimamente guardare in faccia la realtà di un movimento inesistente e votato al fallimento, a non contare nulla se non per qualche stupido articolo di giornale.

Eppure sarò matto ma credo davvero che oggi e qui ci sarebbe la possibilità di fare qualcosa, solo non qualcosa che sia esaltante nell’immediato. Qualcosa di diverso. Cercare di guardare un pò più in là del nostro naso. Cercare oggi di costruire qualcosa che domani possa farsi carico del malcontento ormai a livelli record e del cambiamento che attende la nostra generazione. E più di tutto costruire oggi mattone su mattone un proggetto sensato, che parta dal convincere uno ad uno giorno dopo giorno i nostri compagni per un giorno poter agire davvero. Forse sono matto, ma vedo tutte le condizioni per farlo e l’unica cosa che vedo mancare è la voglia. E’ molto più facile ed esaltante fingere di battersi contro l’ennesimo scempio, ma battersi significa avere una strategia che abbia almeno una possibilità di vittoria.

Per vincere dovremmo avere un progetto innovativo e non a breve termine, troppo impegnativo? Allora facciamo finta, ma non riesco ad unirmi all’ennesimo coro di malcontento perchè se stiamo a fingere di fare qualcosa allora ci meritiamo ciò che ci capita. Voi che ne dite?

Commenti all'articolo

  • Di gloria esposito (---.---.---.206) 31 ottobre 2008 00:02

    Sono d’accordo:è quello che ho pensato appena si è formata questa protesta.
    Ma l’importante è farsi sentire e nel proprio piccolo (e a proprio modo)contribuire con tutti i mezzi(tranne con la violenza)a creare un futuro per la nostra generazione.
    Dobbiamo riprenderci il nostro paese tenendo vivo il fuoco del cambiamento anche se questo movimento studentesco per quanto pieno di contenuti è destinato a spegnersi perchè organizzato male(ma d’altronde chi riuscirebbe a mettere d’accordo tutto il mondo dell’universita’ coordinando gli scioperi,le assemblee,le manifestazioni anche per anni?).
    Gloria

    • Di ash wallace (---.---.---.69) 31 ottobre 2008 14:31

      farci servire si ferma all’espressione di un problema. per cambiare ci vuole azione, ovvero non mettere tutti d’accordo ma piano piano trovare punti di azione comuni e portarli avanti. ovvio è molto più difficile ma non vedo altra strada

  • Di cafenoir (---.---.---.202) 31 ottobre 2008 11:46

    E trovi d’accordo anche me. Vorrà dire che siamo matti in due, nella mia università che è organizzata con i piedi ogni anno c’è da battersi per qualcosa, hanno sempre ascoltato le richieste e ci sono sempre venuti più o meno incontro ma la verità è che l’università è un po’ che fa schifo...Tutto questo clamore ora è perchè vengono fatti dei tagli e dei cambiamenti anche ingenti e il mondo traballa sotto i piedi anche di chi ci lavora e no nci studia all’università. I problemi poi che vengono fuori ci sono sempre stati è un mondo elitario e non dovrebbe esserlo, i soldi non si sa dove finiscono eccetera. Niente di nuovo sotto il sole. Non parliamo poi di sms che ho ricevuto di gente che ti invita alle assemblee per fare numero o che si agita come un pazzo dicendo "che bello sono finalmente all’università e partecipo ai cortei" (giuro che è capitato) beh un po’ come le autogestioni nei licei annuali. Servono a nulla, ma fanno molta scena. C’è anche molta confusione cosa che trapela dalle interviste...informazione prima di tutto, per tutti, poi organizzazione.

  • Di gioman47 (---.---.---.205) 1 novembre 2008 01:32

    riguardo alle manifestazioni mi vengono in mente alcune idee:
    innanzi tutto il luogo : ogni comune dovrebbe avere delle aree idonee per consentire cortei, scontri, canti, cori, luoghi dove poter incendiare vecchie auto, spaccare mobili, lanciare sedie, insomma dare sfogo agli istinti repressi, ecc ecc. Quest’area dovrebbe chiamarsi "AREA 24 " , un sito aperto 24 ore no stop x tutto l’anno, questo, perchè io penso, manifestare in città è violenza verso coloro a cui non interessano questi "ammassi " milionari di persone affetti dalla sindrome del pinguino: a tal proposito suggerisco, per esempio un autodromo, dove i manifestanti in colonna sfilano, cantano, ballano urlano e girano, girano, girano girano per ore e ore fino allo sfinimento!!!!!!!!!!!!!!!!.
    attenzione questo vale x tutti i tipi di manifestazioni: sostenibili, non sostenibili, democratici, antidemocratici, pacifisti, non pacifisti, verdi, rossi, bianchi, blu, neri , gialli, arancioni, azzurri, celesti ecc ecce....................
    non entro ad analizzare nel merito le recenti manifestazioni studentesche perchè non ci capisco niente causa le avverse condizioni informative avute fino ad oggi!!!!
    concludo pensando che in qualsiasi stato dove non sia possibile
    la- libertà di scelta contro lo stato dell’obbligo-
    la situazione rimarrà in continua "apprensione" e contrasto
    in quanto il gruppo A si sente portatore della verità da imporre al gruppo B,
    poi in seguito il gruppo B si sente portatore della verità da imporre al gruppo A
    e così via................................................................... ................................................................
    comunque dai vabbene così...................................................................... .........
    ma un’idea sulla scuola?????????????????????
    per quanto mi riguarda, ho frequentato le scuole elementari in un paesino dell’amiata:
    c’era la maestra, una stanza con una ventina di banchi di legno con sedia unita e fissa con calamaio.
    i banchi erano ordinati per file ed ogni fila era una classe
    prima fila: prima elementare
    seconda fila : seconda elementare
    terza fila: terza elementare
    quarta fila: quarta elementare
    quinta fila: quinta elementare. 
    poi................................................................... ... ....................................
    oggi frequento un corso universitario statale e .................................................................
    forse in seguito vi racconterò altre cose..............
    e mi raccomando............... cervello ben acceso e .....................
    a proposito è vero che gli studenti italiani oggi sono tra i peggiori al mondo
    in un rapporto spesa/rendimento?????????????????????????????????????

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