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Una tassa sul matrimonio, la proposta di De Giorgi sindaco di Latina

Lucrare sui matrimoni. Questa ci mancava. Eppure è quanto ha scritto in una nota il sindaco Giovanni di Giorgi, intitolata "Tariffario per la celebrazione dei matrimoni civili fuori dell'orario di servizio e nell'orario di servizio quando vengono celebrati in altre sedi”. Un modo quantomeno curioso per incrementare il bilancio comunale. Lo stesso sindaco si dichiarava contrario ai matrimoni gay qualche tempo fa.

Giorgio De Marchis del PD contesta la nota:

"Per anni ci è stato raccontato che a Latina i matrimoni civili non potevano essere celebrati in luoghi diversi da Via Ezio e durante i weekend a causa di problemi legati alla gestione del personale. Davanti a una domanda sempre maggiore dei cittadini, si è deciso di “aprire” il ventaglio di possibilità. È stata dunque predisposta una bozza di regolamento che estende la possibilità di celebrare i matrimoni anche nell’aula consiliare, nel Procoio di Borgo Sabotino, nel Museo Cambellotti, nella Pinacoteca comunale, nei Teatri e nei locali annessi e nel Giardino del Palazzo Comunale. Tutti hanno condiviso la necessità di chiedere agli sposi un contributo economico per la copertura delle spese del personale e per il ripristino dei luoghi ma i prezzi sono improvvisamente lievitati con l’istituzione di una vera e propria tassa sui matrimoni che arriva anche fino a 550 euro a seconda dei giorni e dei luoghi".

In più il Comune aveva vietato i matrimoni di sabato e domenica, che per di più avevano giusto una saletta piccola a disposizione per la loro celebrazione.

Ecco la nota:

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