Una breve riflessione sul PCI e la sua trasformazione fino alla scomparsa.

Il Partito Comunista Italiano é stato e resta il più grande e il più forte tra i partiti comunisti dell'Occidente. È stato il faro indiscusso di tante battaglie, che partono dalla resistenza al fascismo e passano dalle lotte nelle fabbriche e nei campi, dalla tutela dei soggetti più disagiati e più poveri, dalla tutela dei salari e dalla questione occupazionale, dalla insoluta questione meridionale, dalla tematica della parità di genere, dalla difesa della democrazia contro gli attacchi dei governi di centrodestra formatisi nel dopoguerra e della strategia della tensione.
Il 3 Febbraio 1991 il Partito Comunista Italiano cessò di esistere.
Qualche tempo dopo la caduta del muro di Berlino, il segretario generale del PCI Achille Occhetto diede vita a un nefasto processo di riforma del partito. Fu proposto di cambiarne il nome e di adottare un programma di stampo socialdemocratico. Il PCI si trasformò ufficialmente in Partito Democratico della Sinistra (PDS), aderendo all'Internazionale Socialista. Il risultato finale di questa trasformazione fu in seguito il Partito Democratico, che abbandonò i principi della socialdemocrazia, si aprì agli ideali del liberalismo e tentó di conciliare con essi il cattolicesimo democratico, chiudendo definitivamente le porte al socialismo.
La minoranza del partito, che non era daccordo con la linea di Occhetto, creò nello stesso anno del 1991 il Partito della Rifondazione Comunista.
Il Partito Comunista Italiano é stato e resta il più grande e il più forte tra i partiti comunisti dell'Occidente. È stato il faro indiscusso di tante battaglie, che partono dalla resistenza al fascismo e passano dalle lotte nelle fabbriche e nei campi, dalla tutela dei soggetti più disagiati e più poveri, dalla tutela dei salari e dalla questione occupazionale, dalla insoluta questione meridionale, dalla tematica della parità di genere, dalla difesa della democrazia contro gli attacchi dei governi di centrodestra formatisi nel dopoguerra e della strategia della tensione. Ma il PCI è passato anche attraverso quelle contraddizioni, che procuró nell’immediato dopoguerra con l’amnistia concessa ai funzionari fascisti e negli anni 70 con il compromesso storico e le liste di proscrizione di quei militanti, che lasciarono il partito per unirsi ai movimenti della sinistra extraparlamentare e di altri ancora, in numero minore, che spinti da un estremo senso di rigetto e di ribellione, caddero nella maglia della lotta armata. Sin dalla fine degli anni 60 gli studenti, non solo comunisti, occupavano i licei e le università, mentre gli operai, stanchi degli stereotipi negoziali della triplice sindacale, diedero vita alla grande stagione della lotta unitaria nell’FLM, Federazione Lavoratori Metalmeccanici.
Così nacque la nuova sinistra di Potere Operaio, Lotta Continua, Movimento Lavoratori per il Socialismo, PdUP, Avanguardia Operaia - per reazione ad una sinistra infiocchettata rispetto ai nuovi movimenti culturali e alle nuove sfide nei vari campi dell’organizzazione sociale ed economica, nonchè a un PCI insabbiato fin troppo nel rigore schematico delle gerarchie interne - nel tentativo di costruire una nuova via al socialismo attraverso un’interpretazione non meccanicistica e meno dottrinale del marxismo.
Tuttavia quella nuova e alternativa esperienza politica, che aveva attraversato oltre un decennio della storia italiana del XX secolo, segnata da sogni e speranze di cambiamento, naufragó pur essa a causa di notevoli contrasti e di varie frammentazioni, sui quali rovinarono i diversi movimenti politici. L'ultima fiammella fu tenuta accesa da Democrazia Proletaria con la sua breve esperienza parlamentare negli anni 80.
La sinistra reale scompare dopo un lungo e fervido ciclo della storia italiana con la distruzione del PCI che, se fosse stato tenuto in vita, sarebbe stato ancora oggi, comunque, un gran bel punto di riferimento. E la nostalgia di quegli anni sarebbe molto meno pesante. Purtroppo il PCI ha deposto le armi sul binario della terza via, prima, e sulla goliardica emulazione americanista di Veltroni, dopo.
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