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“Un passo più in là”, il nuovo romanzo dello scrittore Mario Antobenedetto

Un passo più in là di Mario Antobenedetto

Lo scrittore romano Mario Antobenedetto presenta “Un passo più in là”, una storia di resilienza e di accettazione della propria natura. 

 

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Il protagonista Ivan è un uomo che ha perso tanto e che ha ormai smarrito anche sé stesso; si è rinchiuso nel suo lancinante dolore e si è isolato dal mondo, schiacciato da un grave senso di colpa che lo perseguita e che gli impedisce di reagire. Finché la brutalità e l’onestà della montagna non lo mettono di fronte alle sue responsabilità, e soprattutto alla certezza che una volta arrivati sul fondo si può sempre risalire, si può sempre ricominciare.

«Secondo Albert Einstein l’immaginazione è più importante della conoscenza; ma in quel momento Ivan realizzò che nessuna proiezione della mente avrebbe mai avuto la forza di cambiarti la vita come la consapevolezza di aver finalmente capito qualcosa […]».

Un passo più in là di Mario Antobenedetto è una storia che si sviluppa e acquista significato poco per volta sotto gli occhi del lettore, attraverso flashback ben costruiti e una narrazione diretta ed emozionale. Colpisce soprattutto la particolareggiata descrizione degli ambienti in cui si svolge una parte della storia del protagonista Ivan: la selvaggia natura delle montagne innevate e dei boschi incontaminati delle Dolomiti fa infatti da perfetta cornice alla lotta interiore che infuria nella sua anima. Non solo l’ambiente ma anche e soprattutto il cuore umano è descritto con cura ed esposto in un’opera che parla di furiosi sensi di colpa e di dolorosa redenzione, di amori contrastati e del duro percorso di accettazione di sé stessi. In un incipit denso di mistero si cerca di comprendere i motivi che hanno spinto Ivan a scappare dalla propria vita e dalle proprie responsabilità per ricercare un forzato isolamento. Nel corso della trama si assiste infatti all’autopunizione che il protagonista si infligge giorno dopo giorno: non solo la solitudine ma quel gelo nel cuore lo trasformano lentamente in un uomo che non sa più sorridere, che non sa più distinguere il freddo della neve da quello che ha dentro. Un uomo bloccato tra passato e futuro, in un presente rotto come il ramo di un albero. E la storia tenta di fare da ponte per il lettore tra ciò che ha portato Ivan a chiudersi al mondo e le conseguenze di ciò che è accaduto; si scopre quindi una vicenda come in apparenza ce ne sono tante: il problema dell’incomunicabilità che spesso ammanta come una coltre di fumo la vita di coppia. Un’incomunicabilità che porta a fare errori, a volte senza possibilità di rimedio. È ciò che accade ad Ivan, è ciò che si abbatte sul destino suo e della moglie Chiara, e con meno forza su quello di tutti coloro che li amano. Un passo più in là è la storia di un uomo in fuga da sé stesso, che decide di combattere una battaglia impari contro Madre Natura sperando di acquietare il dolore che lo sta dilaniando. Ivan corre via dalla paura e dalla vergogna, non capendo che non si può scappare da ciò che si ha dentro, che il senso di colpa continuerà a rosicchiare parti di anima e che, se non si avrà il coraggio di fermarlo, presto non ci sarà più un’anima da salvare. E a questo punto il romanzo gioca una carta che spesso ignoriamo: siamo noi gli artefici del nostro destino, e solo noi abbiamo il potere di rialzarci, di non cadere nel precipizio ma, anzi, di scalarlo con tutta la forza che abbiamo. In una storia che copre un arco di circa due anni, il lettore assiste alla riconquista della pace, all’epifania di un personaggio che ritrova sé stesso, e in egli inevitabilmente si rispecchia. Perché ognuno di noi sta combattendo una battaglia nella sua anima, e l’autore riesce a farci sentire meno soli, raccontando una storia di fantasmi finalmente liberi di andare e di redenzione, sofferta sì ma necessaria. Con un inatteso colpo di scena finale, la storia si chiude come è iniziata: con leggerezza di stile ma profondità di contenuti.

 

TRAMA. Quanto può costare un errore? Per quanto tempo sarai in debito con la vita? E soprattutto, quali saranno le conseguenze per le persone a te care? Sono queste le domande che precipiteranno sulla testa di Ivan, pesanti come macigni, resti di una valanga da lui stesso causata. Una vita totalmente stravolta da uno sbaglio. Dal caos di Roma alla quiete delle Dolomiti, dalla moglie Chiara alla solitudine di una baita tra i boschi, dallo sportello di un ufficio postale a un rifugio di alta montagna. Nel suo esilio volontario, in un ambiente agli antipodi delle sue abitudini, Ivan cercherà il modo per redimere le sue colpe, far pace con sé stesso e accettare le proprie responsabilità; tra stimolanti avventure e nuove conoscenze, con le vette dolomitiche alle spalle e l’infinito davanti agli occhi. Quali saranno le risposte di Ivan a quelle famose domande?

 

BIOGRAFIA. Mario Antobenedetto nasce a Roma nel 1983. Nel 2015 pubblica il suo primo romanzo per Edizioni A.Car “Il piano Tiberio”, un thriller storico/politico ambientato tra le mura del Vaticano, con il quale vince la prima edizione del premio letterario nazionale “Ispirare la fantasia”. Il sodalizio con Edizioni A.Car continua nel 2017 con “Fiorisci nei miei inverni”, un romanzo d’amore e rabbia nella cornice della periferia capitolina, e nel 2019 con “Un passo più in là”, una storia di avventura e resilienza tra le cime dolomitiche delle Pale di San Martino. Scrive inoltre diversi racconti vincitori di prestigiosi concorsi nazionali e pubblicati in antologie, tutti leggibili gratuitamente sul suo sito. È attualmente impegnato nella stesura del suo quarto romanzo, un poliziesco tra il giallo e il thriller che ha già suscitato l’interesse di numerose case editrici.

Titolo: Un passo più in là

Autore: Mario Antobenedetto

Genere: Narrativa contemporanea

Casa Editrice: Edizioni A.Car

Pagine: 290

Prezzo: 16,50 €

Codice ISBN: 978-88-649-02-340

 

 

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