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Un crimine verso l’umanità: l’obbligo del Pareggio in Bilancio

Come Gramsci odio gli indifferenti. 

Anche se comprendo che sia molto difficile non farsi condizionare dalla propaganda mediatica, cartacea e soprattutto dai luoghi comuni scientemente inculcati. Odio l'indifferenza del fatidico giorno ove la Camera ha approvato definitivamente l'entrata in Costituzione del Pareggio in Bilancio. O meglio, ha modificato l'articolo 81 che era un principio di rispetto della dignità dell'uomo. Un principio fino a qualche tempo fa sacro visto che i Padri Costituenti avevano almeno ereditato il pensiero del filosofo Spinoza che si riduce in una sua breve ma incisa frase: "L'economia deve servire l'uomo, non schiavizzarlo".

Hanno ammazzato la nostra speranza.

Adesso cerchiamo di fare uno sforzo e lasciamo perdere i costi della Politica, la corruzione e l'evasione: non è questo il problema determinante del deficit. O ancora meglio, il buco di Bilancio non è un problema come dicono i fautori dell'economia neoclassica che viene fatta studiare e amare nelle Università private come la Luiss o la Bocconi. 

In realtà non è un male, ma è il benessere della collettività. Già immagino l'espressione del lettore leggendo queste ultime affermazioni. Eppure io non ho detto nulla di nuovo. Lo disse un economista non bolscevica ma moderato e borghese come Keynes: egli sostenne la necessità di utilizzare il Bilancio Pubblico per sostenere la domanda.

In parole povere: se lo Stato spende 100 euro per la popolazione e poi ne richiede altre 100 perché deve pareggiare i conti, ciò vuol dire che lavoratori e aziende andranno a zero nei portafogli. E vuol dire recessione, povertà e malessere generale.

Tutte le entrate ricavate da tasse, lotta alle evasioni, Ici per la Chiesa non serviranno per la collettività, ma semplicemente per pareggiare il Bilancio.

E' stata una giornata dove tutto l'arco parlamentare ha votato un'opera criminale verso noi cittadini. Hanno reso costituzionale una legge che castrerà qualsiasi tipo di politica economica che voglia, un domani, rafforzare lo Stato Sociale oramai smantellato.

Peggio del primo pareggio in Bilancio voluto nell'800 dal ministro banchiere Sella, quello che emise la famosa tassa sul macinato. Raggiunse il Pareggio e provocò una dilagante povertà fino a provocare i moti soffocati a cannonate dal generale Beccavis. Peggio perché il Governo successivo pose rimedio.

Da oggi, grazie al trattato europeo del Fiscal Compact che sanziona gli Stati membri se non rispettano il Bilancio e grazie all'entrata in Costituzione del nuovo articolo 81, un futuro Governo avrà le mani legate.

E se un domani, in una trasmissione televisiva un ragazzo evocherà il reddito garantito ad un futuro ministro, quest'ultimo gli riderà in faccia perchè non si potrà fare per il Bilancio e risponderà: "Ragazzo, ma lo dice la Costituzione. Te l'hanno detto a scuola che va rispettata?".

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