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Un corteo di 50 mila donne a Bologna

Domenica 13 febbraio 2011 il centro della città di Bologna è stato invaso dalle donne che hanno manifestato il loro sdegno per riconquistare la loro dignità offesa dai comportamenti del Cavaliere.

La manifestazione ha visto la partecipazione di circa 50 mila persone (per la questura 10 mila).

Si è svolta pacificamente lungo le strade del centro di Bologna, trasformandosi in un vero e proprio happening; folta la presenza sia di giovani di donne che di anziane e della Resistenza, delle donne di Marzabotto che hanno voluto confermare così la loro determinazione alla lotta.

La manifestazione ha rispettato pienamente il carattere pacifico e senza simboli che si era dato: nessuna bandiera di partito o di sindacato, ma solo la bandiera italiana, il nostro tricolore dalla Lega tanto sbeffeggiato; e poi gli uomini in coda (anche se controvoglia).

Tante le bandiere e i cartelli fatti a mano e tantissima la gente arrivata nonostante il freddo pungente. Fin dall'inizio si è visto che il percorso inizialmente stabilito non avrebbe potuto contenere tutto il corteo, per cui da via Marconi si è deciso di proseguire per via Ugo Bassi per poi sfociare nella festa di Piazza Maggiore, luogo naturale della storia bolognese recente e passata, luogo di festa e anche di dolori.

Tanti, tantissimi i cartelli che inneggiavano alle donne "Ogni donna ha in sé tante donne ognuna con la sua dignità da rispettare", "Siamo la forza di oggi e di domani", "Né per bene, né per male, unite, diverse, libere", e tanti che auspicavano le dimissioni del Presidente del Consiglio "Silvio segui il consiglio dello zio di Ruby dimettiti!", "Adesso basta siamo ben oltre la frutta vattene", e anche contro la Santanchè "Vergognosa Santanchè siam schifate anche di te!".

Dopo circa un'ora e mezza il corteo è arrivato in PIazza Maggiore che repentinamente si è riempita fino all'inverosimile; la testa del corteo si è fermata sul sagrato della Basilica di San Petronio e hanno preso la parolai Lella Costa, poi l'attrice Marinella Manicardi, una studentessa e infine è stato letto un messaggio di Margherita Hack. La manifestazione si è sciolta prima delle sei per consentire ai fedeli di partecipare alla Messa in San Petronio e non intralciare.

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