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USA: scontro in mare con sottomarino a propulsione nucleare. In Italia era successo nel 2003

Si sarebbero scontrati nel corso di un’esercitazione, al largo della costa est degli Stati Uniti, un incrociatore della Marina militare statunitense con un sottomarino a propulsione nucleare.

Lo scontro tra la Uss San Jacinto ed il Uss Montpelier sarebbe avvenuto intorno alle 15:30, quando l’equipaggio della San Jacinto ha avvistato un periscopio emergere dall’acqua a circa 200 metri dall’imbarcazione ed ha tentato di invertire la rotta. Le manovre sono state inutili e la collisione ha distrutto la cupola sonar della nave da guerra provocando altri danni, ma nessun ferito. La Marina ha precisato che il reattore per la propulsione nucleare non ha subito danni.

In Italia, ricordiamo come nel settembre del 2003 si sfiorò il disastro nucleare sempre a causa di un sottomarino, l’Hartford. Il mezzo urtò il fondale durante una manovra nei pressi della base della Maddalena in Sardegna. A denunciare la pericolosità dell’accaduto fu il professore del Politecnico di Torino Massimo Zucchetti, ordinario di impianti nucleari, il quale riportò dati allarmanti acquisiti dalla propria squadra, che segnalavano una concentrazione di materiale radioattivo - in particolare plutonio - in certe alghe dell’arcipelago.

Il 5 aprile scorso mentre un gruppo di persone assisteva all’attracco nel porto di Messina della nave da crociera Splendida, poco distante dalla costa, emerse un sottomarino nucleare della classe Virginia. L’evento scatenò le proteste degli ambientalisti spaventati dal transito di tali mezzi in tratti mare molto affollati.

Negli ultimi quarant’anni sono state registrate oltre cento emergenze nucleari o radiologiche causate da reattori nucleari navali che hanno interessato unità di Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna e Francia. Lo stesso Zucchetti denunciò come la sicurezza dei reattori su imbarcazioni a propulsione nucleare era secondaria rispetto ad esigenze di flotta e di strategia: 

“Mentre in campo nucleare civile esistono sistemi di sicurezza che sono obbligatoriamente presenti e senza i quali l’impianto non ottiene il permesso di funzionamento da parte delle autorità, su un sottomarino, la presenza di questi sistemi di sicurezza è limitata, per ragioni di spazio, di peso e di funzionalità. Essendo vascelli militari, sono soggetti all’approvazione e alla responsabilità esclusivamente delle autorità militari. Ci ritroviamo quindi col paradosso di reattori nucleari che non otterrebbero la licenza di esercizio civile in nessun paese, e che circolano invece liberamente nei nostri mari”.

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.138) 16 ottobre 2012 01:42
    Renzo Riva
    L’ecoterrorismo in servizio permante

    Che dire altrimenti?
    Coloro che si permettono di avere paura o peggio di propalare notizie i cui autori sarebbero da denunciare per procurato allarme li invito a leggere la seguente tabella al collegamento sotto riportato.

    mica per questo gli altri studenti d’Italia non entrano più nelle strutture universitarie!
    .
    - Di mala sanità in Italia muoiono annualmente 32’000 persone.
    Avete mai visto uno con la strizza che fa 90 rifiutare per questo l’ingresso al pronto soccorso o il ricovero?

    - È mai stata chiesta la chiusura di tutte le strade italiane perché negli ultimi venti anni sono morte per incidenti stradali circa 140.000 persone, ferite 450.000 e con danni permanenti circa 250.000?

    - È mai stata chiesta la chiusura di tutti gli aeroporti perché nell’anno 1977 nell’incidente fra due Boeing perirono 583 persone?

    - È mai stata chiesta la chiusura di tutti gli invasi per la produzione idroelettrica rinnovabile perché in una sola volta perirono 2.000 abitanti a Longarone, Erto e Casso a causa dell’invaso del Vajont?

    - È mai stata chiesta infine la chiusura delle attività industriali perché annualmente si verificano 1.300 infortuni mortali?

    - Si chiede l’uscita dall’elettronucleare? Perché?
    - È questa la ricetta che certuni vogliono propinare al Giappone ed al Mondo intero?

    Attenzione!
    Quella che oggi si riconosce come democrazia nel campo occidentale potrebbe diventare un ricordo, a fronte dei problemi sociali che, inevitabilmente, una carenza negli approvvigionamenti energetici trascinerà, ovvero, una preoccupante e larga disoccupazione, per non parlare poi dell’approvvigionamento alimentare.
    Senza energia si mangerà poco e male e si vivrà ancora peggio.

    Mandi,
    Renzo Riva

    C.I.R.N. F-VG – Comitato Italiano Rilancio Nucleare
    e
    P.L.I. F-VG – Energia e Ambiente
    +39.349.3464656 





  • Di Renzo Riva (---.---.---.138) 16 ottobre 2012 01:48
    Renzo Riva

    Quante morti e distruzioni per due soli carri cisterna a Viareggio?

    Invece cosa accadrebbe in caso di esplosione di una nave gasiera in fase di carico ai liquefattori o di scarico ai rigassificatori?

    Lo dico io cosa accadrebbe? Un’ecatombe inenarrabile dalla più potente bomba termobarica mai costruita dall’uomo.

    Harvey Vent!

    Io di te non mi fido.

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