• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Tunisia, condannato a quattro anni ateo gay per profanazione del (...)

Tunisia, condannato a quattro anni ateo gay per profanazione del Corano

È la pena inflitta in prima istanza dal tribunale di Medenine a Ramzi Absha, un venticinquenne che sarebbe gay e ateo dichiarato.

 

Condannato a quattro anni per aver profonato il Corano, nella città di Ben Guerdane in Tunisia. Ramzi Absha, un venticinquenne che sarebbe gay e ateo dichiarato, ha strappato alcune pagine del testo sacro islamico, gettandole nei gabinetti di alcune moschee. E, una volta scoperto, ha detto che il suo gesto era motivato dall’omofobia che pervade l’islam. 

Secondo l’avvocato
, Abdel Nasser Aouini, la condanna è ingiusta perché il giovane soffrirebbe di “una malattia mentale”, cosa di cui la corte avrebbe dovuto tenere conto.

È recente la condanna in Tunisia di due blogger atei a sette anni e mezzo di prigione per offesa al profeta Maometto, poiché hanno espresso su internet le loro critiche sulla religione. Segno che, nonostante la primavera araba e la caduta di Ben Ali, il nuovo corso inaugurato dal partito islamico Ennahdha risente ancora dell’influenza dell’integralismo religioso.


LEGGI ANCHE: Tunisia, due atei condannati a sette anni e mezzo per post anti-islamici sui blog

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.20) 13 aprile 2012 20:18
    Il giovane ha problemi psicologici, certificati dai medici, e potrebbe essere vittima - almeno secondo quanto sostengono le associazioni per i diritti umani, i gruppi laici e le organizzazioni omosessuali in Tunisia - di un complotto islamista. Fermato da un gruppo salafita (e non arrestato dalle forze di polizia), il ragazzo afferma di avere profanato delle copie del Corano perché laico e gay in un video che ha evidentemente lo scopo di screditare le forze secolariste del paese.

    "Questa è una storia totalmente inventata, è una montatura e non riflette la verità. Comunque, questa storia non ha fatto il botto su Internet e la gente ha capito che non era vero, anche perché il ragazzo sembra avere un disturbo mentale" ha dichiarato ad esempio "Paloma Negra" (pseudonimo di un attivista del gruppo omosessuale GayDay) a Il grande colibrì: "Alla storia credono solo alcuni fanatici, ma sono una minoranza della popolazione".

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares