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Tunisi: grande manifestazione dell’opposizione laica contro Ennahda

Nella notte tra il 6 e il 7 agosto l'opposizione laica si è riunita al Bardo (Tunisi) per chiedere la fine del Governo del Partito islamico Ennahda. Secondo la polizia i manifestanti erano 40mila, per gli organizzatori 100mila. Ma c'è anche chi parla di 500mila persone. 

Ieri notte a Tunisi si è tenuta una grande manifestazione per chiedere le dimissioni del Governo in carica, guidato dal partito islamico Ennahda e dal premier Ali Larayedh.

La situazione è tesa nel Paese: il Presidente dell’Assemblea Nazionale Costituente, Mustafa Ben Jaafar, ha annunciato la sospensione dei lavori ieri sera, annunciando che non riprenderanno finché non ci sarà un tentativo di dialogo tra la il governo e l’opposizione laica.

Ricordiamo che l’Assemblea ha il compito di scrivere la nuova Costituzione della Tunisia, così come la legge elettorale.

Secondo i dati della polizia i manifestanti sarebbero stati alcune decine di migliaia: 40mila per l’esattezza. Secondo i manifestanti si tratterebbe, invece, di almeno 100mila persone.

Il sito astrolabetv.com, una televisione indipendente tunisina che pubblica in arabo e in francese, riporta invece un’altra cifra. Secondo l’emittente, infatti, basta fare un semplice calcolo per capire, all’incirca, quante persone sono scese in piazza la notte scorsa, che stimano intorno alle 500mila unità.

 Come? Secondo Google la superficie che va dalla Avenue 20 marzo alla piazza del Bardo (dove si è tenuta la manifestazione) è di circa 120mila metri quadrati. Di media, quando ci sono delle manifestazioni di portata “normale” si calcolano 4 persone al metro quadro – per l’Egitto se ne calcolavano tre – a questo si possono aggiungere le biforcazioni delle strade intorno e arrivare, facilmente, a quella cifra.

La manifestazione si è tenuta di notte per rispettare il Ramadan. I manifestanti hanno ricordato, con cartelli e slogan, Mohamed Brahmi e Chokri Belaid, i due leader dell’opposizione recentemente uccisi, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro. Tra gli slogan anche frasi come "Le peuple veut la chute du régime" ("il popolo vuole la caduta del regime), che veniva usato, nel 2011, per chiedere la caduta di Ben Ali. La manifestazione si è svolta in modo pacifico è si è conclusa verso l’una di notte.

Ricordiamo anche che sabato scorso, sempre di notte, si è tenuta un’altra grande manifestazione, questa volta organizzata da Ennahda. Secondo il Partito islamico nella piazza della Kasbah, nel centro di Tunisi (dove ha anche sede il Governo), c’erano 200mila persone. La polizia non ha diffuso numeri, ma secondo AFP si trattava, invece, di qualche decina di migliaia.

Lo scopo della manifestazione? Sostenere il governo e rigettare le accuse secondo le quali gli omicidi politici avrebbero a che fare con Ennahda.

Rached Ghannouchi, leader del Partito, ha dichiarato che “coloro che pensano di poter vedere quello che è successo in Egitto si sbagliano. La Tunisia, con la sua rivoluzione, è stata un motivo di ispirazione e non cadrà sotto un Colpo di Stato”.

 

Foto: Wikimedia

 

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.234) 8 agosto 2013 12:04

     

    Tutte le religioni sono sempre state di ostacolo alla democrazia e ai diritti civili, ma l’islamismo sembra essere proprio incompatibile.
    Forse gli islamici che vorrebbero una modernizzazione in senso democratico e civile sono maggioritari in diversi paesi, ma il clero islamico sa bene che così facendo perderebbe potere e quindi si batte accanitamente, in tutte le parti del mondo in cui si ritiene forte.
    La sceneggiata del moderatismo la recitano soltanto là dove sono minoritari: il loro obiettivo è quello di diventare maggioritari facendo più figli e usare la democrazia per imporre la loro teocrazia.
    GeriSteve

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