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Trenitalia: viaggiare informati...e con prudenza

Viaggiare con Trenitalia, fino all’anno scorso, si poteva fare semplicemente con un “click”: bastava scegliere la destinazione, data ora e inserire il codice della tua carta per il pagamento. Una possibilità accessibile a tutti. Oggi scopriamo che questo servizio ha subito delle modifiche: Al “gentile cliente” viene negata la possibilità di pagamento, se non richiedendo “l’autorizzazione ad acquistare liberamente sul sito di Trenitalia con la carta di credito utilizzata inoltrando, tramite fax o tramite e-mail all’indirizzo di posta, la seguente documentazione:

- il testo di questa e-mail,

- la tua user id,

- un recapito telefonico,

- la fotocopia/scansione di un documento di riconoscimento dell’intestatario della user-id,



- la fotocopia/scansione del codice fiscale
Entro 48 ore riceverai l’esito della tua richiesta tramite una e-mail al tuo indirizzo di posta elettronica.”

 

Insomma…un gioco da ragazzi! A questo punto verrebbe voglia di prendere l’aereo spendendo circa la stessa cifra e impiegando meno tempo per raggiungere la destinazione.

Nel caso in cui acquistassimo il biglietto online dovremo, in due giorni, sbrigare tutte le pratiche richieste…tanto vale andare in stazione e acquistare il biglietto!

L’acquisto del biglietto online implica uno sconto del 5%: ma cos’è un piccolo sconto contro una grande perdita di tempo? Se abitassi in un piccolo comune in cui è difficile usare un fax, una fotocopiatrice o uno scanner, fare tutto questo mi sarebbe impossibile.

Alla fine della fiera, come sempre, chi ci guadagna da tutto questo? Di certo non gli utenti del servizio, che si ritroverebbero costretti a prendere la macchina consumando benzina ed emettendo smog, o comprare un biglietto dell’autobus per recarsi alla stazione più vicina. Per non parlare del tempo impiegato per gli spostamenti, del traffico congestionato e del pensare che un servizio online, nato per semplificare e velocizzare l’acquisto di un biglietto ferroviario diventa solo una perdita di tempo.

In conclusione, Trenitalia percorre un binario a senso unico: arricchire facilmente i manager pubblici, declassare i servizi e le toilettes dimenticandosi delle necessità di chi ne fa uso.

Questa non è “alta velocità” ma un percorso che rallenta il miglioramento del servizio e della sua diffusione.

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