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Tremate atei, il Vangelo sempre e dovunque

Cari atei c’è veramente da preoccuparsi. Non solo c’è da mettere in dubbio persino l’identità umana di chi è ateo, ma anche la sua normalità sociale.

Lo affermano Ratzinger nella sua Lettera Apostolica Ubicumque et semper e il suo fedele “giornalista/teologo” Leonardo Lugaresi sulle pagine de L’Osservatore Romano del 14 ottobre: l’incontro tra paideia greca e il cristianesimo primitivo. Badate, non c’è scritto “pedofilia” ma paideia, cioè l’educazione dei fanciulli, i quali, come scrive Eva Cantarella nei suoi libri, fino a che non apprendevano il logos, a suon di violenze pedofile, non venivano assimilati al genere umano.

La dotta elaborazione del nostro/vostro, fate come vi pare, Lugaresi Leonardo ci fa attraversare la cultura greca e quella dei cristianesimo primitivo giungendo a delle conclusioni a dir poco sorprendenti: "L'uomo è uomo non in quanto sa, ma in quanto ama, e può amare perché prima è stato a sua volta "creativamente amato". L'uomo è uomo perché è l'amore di Dio a costituirlo come tale. È l'amore creativo della Trinità che lo costituisce nella sua umanità, non la cultura".

Dunque, vediamo, se possiamo essere d’accordo che non è certo la cultura che costituisce l’umanità di un individuo, ma è certamente la sua nascita da un essere umano… siamo tutti d’accordo, vero …, non siamo più d’accordo, con il buon Leonardo L., sul fatto che è il dio dei cattolici o un qualunque altra divinità a costituire l’essere umano come tale. Ecco da adesso usiamo la dizione “essere umano” anziché “uomo”, come fa il nostro Lugaresi, che così facendo esclude dall’umanità le donne, come d’altronde facevano i suoi cari filosofi greci, e tutta la cultura patriarcale fino a i giorni nostri, i quali escludevano le stesse dalla cultura perché, secondo Aristotele le donne erano “anomalia della specie”. Le escludevano esattamente come fa ora et semper il Vaticano dalle gerarchie ecclesiastiche.

Proseguendo l’articolo ci si rende conto che il campanello d’allarme della nostra intuizione non aveva suonato il rifiuto invano. Già l’allarme era reale perché sentite un po’ cosa scrive il prode Lugaresi: "Il fatto è che la relazione di Dio con l'uomo, di cui sopra abbiamo detto che è costitutiva dell'identità umana …" Caspiterina, direbbe Totò, e cribbio un altro attore comico, ma allora questo Lugaresi Leonardo crede veramente che un essere umano se non crede alle stesse cose che egli ha nella sua scatola cranica non ha identità umana? Crede veramente che può quindi essere percepito, in modo delirante, alla stessa stregua di un animale? Egli crede veramente che il Dio cattolico che lui ha nella mente dia agli esseri umani l’umanità?

Mah, forse sarebbe il caso di prenderlo da una parte e suggerirgli da buoni amici: “lo so che da bambino hai avuto dei problemi, però vedi... ", insomma, qualcosa del genere. Ecco bisognerebbe spiegare a lui, e a quelli che credono come lui in questa cosa, che l’identità umana viene da una nascita umana; può sembrare semplice ma non è detto che le cose semplici siano meno vere di quelle complicate.

Certo che questo cecchino mediatico che, con una sola cartuccia, elimina donne e atei dal genere umano, ha le spalle ben coperte da chi, in alto alla gerarchia ecclesiastica la crede come lui; stavo per dire “pensa”, scusate.

Si perché nella sua Lettera Apostolica Ubicumque et semper, Ratzinger fa questa affermazione, udite, udite: "Ora l'indifferenza religiosa e la totale insignificanza pratica di Dio per i problemi anche gravi della vita non sono meno preoccupanti ed eversivi rispetto all'ateismo dichiarato". Capito? Cari atei dichiarati siete tutti degli eversivi.

Poi la preoccupazione si amplia sempre di più alla sua citazione: (Mt 28, 19-20) "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato". E uno pensa: “Ma non è che sta partendo una nuova crociata, come la prima, voluta da Innocenzo III, mai menzionata dagli storici, che, nel tredicesimo secolo, distrusse tutte le corti catare della Linguadoca, provocando circa un milione di morti, al grido di Dio lo vuole?”, ma poi ci si tranquillizza, perché dopo si contraddice affermando: "alla radice di ogni evangelizzazione non vi è un progetto umano di espansione, bensì il desiderio di condividere l'inestimabile dono che Dio ha voluto farci…".

Beh, se è così, se non si vuole espandere, cioè allargare, basta rifiutare la gentile offerta di “condivisione dell’inestimabile”, e siamo a posto. Ognun per sé, dicono a Roma gli atei: a voi la credenza a noi il pensiero... e amici come prima.

Commenti all'articolo

  • Di Elisa Lai (---.---.---.171) 19 ottobre 2010 11:43

    "Ora l’indifferenza religiosa e la totale insignificanza pratica di Dio per i problemi anche gravi della vita non sono meno preoccupanti ed eversivi rispetto all’ateismo dichiarato".

    Caspita! Oggi basta un atto di (non) fede e si può essere eversivi anche da casa, senza muovere un muscolo. Anche essere semplicemente indifferenti a Dio è pericoloso. Appena pensi: "ma forse Dio non esiste" scatta l’allarme in Vaticano. Roba da psicopolizia.
    Poi, per curiosità, la "totale insignificanza pratica di Dio" cosa sarebbe? Si può avere pratica di Dio? Perché se con "pratica" intendono l’andare a messa e dire tre ave maria per metterti a posto la coscienza forse volutamente ignorano l’abissale discrepanza tra parole e fatti della maggior parte degli italiani in fatto di religione. Ah, ma quelle sono questioni personali che appartengono alla sfera privato-dio. E il non credere in lui non lo è?
    Io proprio non riesco a capire come si faccia a credere in un Dio che chiede ai suoi fedeli di raccogliere adesioni come un gruppo fan di Facebook. "A x persone piace questo elemento".
    Ma comunque è un pensiero mio: ognuno creda in ciò che vuole, ma rispettando ciò in cui credono (o non credono) gli altri.

    • Di Gian Carlo Zanon (---.---.---.167) 19 ottobre 2010 13:56
      Gian Carlo Zanon

      E si, tutto vero. Purtroppo, in Italia, dal Concordato tra chiesa e Stato fascista, è cominciata una vera e propria reconquista del potere che la Chiesa cattolica avevano perso dopo la presa di Roma del 1870. La Chiesa, come ha sempre fatto da Costantino in poi, si è legata a doppi fili con il potere politico, e il potere politico, compreso il PC, si è tenuto ben stretto a lei perchè i potenti sanno che la religione è strumento di coercizione psichica del popolo.
      Ciò che con Carlo Magno era divenuta coercizione materiale, come il genocidio dei Sassoni che avevano rifiutato la religione cattolica e la lingua latina, ora è divenuta una coercizione psichica che passa attraverso i media che ad ogni piè sospinto ci sbattono in faccia quel tizio che Johan Galtung, sulle pagine di left chiama, Maledetto XVI.

  • Di (---.---.---.202) 19 ottobre 2010 14:56

    Gentile signora Elisa, forse lei si trova in un momento della sua esistenza (la giovinezza, o addirittura l’adolescenza) in cui tutto il mondo le sembra appartenere, anche nella dimensione "tempo". Io no. E le assicuro che la sua "sicurezza" riguardo al futuro mi suona male. Insomma, che ci sta a fare Lei a "pesare" sul pianeta Terra, quando, fra un po’ di anni (io meno) il nostro idolatrato corpo sarà ridotto come, di norma, si riduce un cadavere? Se non riesce a ripondere a questa semplice domanda, pazienza!... Purché non pretenda di essere sul versante migliore dell’esistenza. Auguri!

    • Di Gian Carlo Zanon (---.---.---.68) 20 ottobre 2010 11:20
      Gian Carlo Zanon

      Gentilissima/mo signor o signora ... mi scusi se mi permetto di risponderle al posto di chi è indirizzata la sua lettera minatoria. Ma mi prudono i tasti del computer a sentire tutto questo "amore cristiano" prorompere in tutto il suo fulgore. La sua lettera è un vero e proprio memento mortis dedicato alla nostra Elisa, che si è permessa di non credere a quel sempinterno dio che lei ha nella testa. E’ proprio vero che quando si finisce di amare gli esseri umani e di alienare in loro la nostra speranza di una vita umana, si diventa religiosi, e si aliena in un essere non esistente quel poco di umanità rimasta. Si aliena la speranza in un essere non esistente perchè non ci può deludere, perchè si può pensarlo come meglio aggrada. Tanto è vero che lei in gioventù, certamente non pensava il suo dio nello stesso modo in cui lo pensa ora. E’ cambiato dio o è cambiata lei?
      Mi dispiace dirlo, non lo direi se con queste ridicole minacce di fuoco infernale non mi ci avesse tirato per i capelli: è il fallimento della propria esistenza terrena che fa sperare in una metafisica esistenza dopo la morte. Auguri a lei ...

    • Di Elisa Lai (---.---.---.171) 25 ottobre 2010 08:35

      Perché non dovrei riuscire a rispondere? La scienza dice, e credo sia innegabile, che tutto questo fa parte del normale ciclo vitale. Tutto ciò che vive in natura va incontro alla morte. Sono sulla Terra perché un giorno i miei genitori hanno avuto un rapporto sessuale e uno spermatozoo di mio padre ha fecondato un ovulo di mia madre, un giorno morirò e mi decomporrò come tutti quanti. Non ci leggo alcun collegamento con Dio, non credo che dall’alto dei cieli faccia una selezione all’ingresso smistando i bambini nelle varie pance come con gli alunni il primo giorno di scuola elementare, né che come le Parche tagli il filo della vita secondo il suo capriccio. Morirò, quindi deve esistere un’altra vita dopo questa? Mi scusi ma mi sembra più un comportamento di comodo per non rassegnarsi alla realtà.
       
      Il versante migliore dell’esistenza fino a prova contraria per ora è questo, nessuno ci ha mai mandato una cartolina dalla presunta altra parte (tralasciando i vari "vedo una luce bianca"). Se lei crede che ci sia un altro porto, allora buon per lei. Io penso, e al credere non do fiducia.

  • Di (---.---.---.77) 24 ottobre 2010 02:05

    disse un comico americano a dei cattolici che si ritenevano offesi dalla sua visione del loro mondo religioso  bè se siete cattolici. : perdonatemi..!!

  • Di paolo (---.---.---.126) 26 novembre 2010 19:23

    Cara Elisa 

    Cercare la razionalita’ in chi professa la fede è semplicemente un nonsenso . La fede e’ uno stato mentale che scaturisce dal vuoto razionale che devi riempire con una illusione ( l’eternità ).
    E’ una forma di egoismo intellettuale . Credo in una verità non dimostrabile per sottrarmi alla fatica e all’impegno che impone il dubbio sui perchè della mia esistenza e di tutto ciò che mi circonda .Dio è una scorciatoia , un percorso facile per dare risposte a tutto ciò che non riesco a spiegare .
    E’ proprio , come ho avuto gia’ modo di discutere con Gian Carlo , la linea di demarcazione che separa il pensiero scentifico da quello dogmatico .
    Aggiungici poi anche una buona dose di opportunismo esistenziale per cui , se faccio peccato , mi ripulisco con quattro ave maria e sono belle e pronto per il prossimo turno .
    Un razionale (ateo) deve fare sempre i conti con la propria coscienza e la cosa può risultare fastidiosa e a volte anche molto dolorosa .

    paolo 
     

  • Di paolo (---.---.---.126) 26 novembre 2010 19:32

    Ciao Gian Carlo - sempre errori di ortografia a parte - da ora in poi mi impongo di rileggere almeno una volta quello che scrivo .


    paolo 
    • Di Gian Carlo Zanon (---.---.---.245) 27 novembre 2010 20:53
      Gian Carlo Zanon

      Ciao Paolo, non ti preoccupare per i refusi ortografici l’importante è il contenuto. Risolvere il problema della religione in un commento è veramente arduo.
      Per quanto mi riguarda, dopo aver studiato storia delle religioni, filosofia, antropologia, Bibbia, un po’ di Vangelo, e dopo aver fatto una ricerca personale sulla natura dell’essere umano sono arrivato a delle conclusioni.
      Io distinguo ciò che nell’essere umano è alienazione religiosa dalle sue codificazioni culturali. Intendo dire: dato che in ogni latitudine della terra, del tempo e dello spazio esistono e sono esistite delle religioni, ci deve essere un movente: Il movente è ciò che Feuerbach ha chiamato "alienazione religiosa"; vale a dire quella dinamica psichica per la quale gli esseri umani "mettono" fuori di sé in uno o più enti inesistenti una parte della propria realtà psichica. Però Feuerbach non ci dice il modo in cui avviene ciò, né quando succede. Io ho trovato alcune risposte a queste domande nella "Teoria della nascita" di Massimo Fagioli.
      Feuerbach e Fagioli dicono che chi ha una credenza religiosa fa di ciò che è ciò che non è, e di ciò che non è ciò che è. Infatti nella religione cristiana la vera vita inizia con la morte, e la nascita non è altro che la morte dell’anima in quanto ella rimane prigioniera del corpo fino alla morte. Mi fermo qui. Forse sarebbe il caso di scrivere un articolo. Ciao Paolo e grazie

  • Di (---.---.---.55) 7 dicembre 2010 14:56

    mi sbaglierò ma mi pare che i vostri discorsi siano parecchio intricati e molto molto lontani da quanto dicono i Vangeli.
    la Buona Notizia è che tutta l’umanità è parte del creato, noi esseri umani siamo creature e Dio è nostro principio fondante...la grande novità della Parola di Dio consegnataci da Gesù è di avere un Dio che è PADRE. è per questo motivo che il Dio di Gesù Cristo non abbandonerà mai nessun Uomo, che sia credente oppure ateo, perchè è Padre! e proprio con l’istinto paterno Ama i suoi figli e non si cura di come si comporteranno da grandi, hanno diritto alla propria Libertà, lascia agire, lascia fare il bene, lascia fare il male..si addolora se non viene più riconosciuto come Padre ma sta sempre lì ad aspettare..pronto a condividere la storia di ognuno dei figli amati..dobbiamo ricordare e sottolineare che il cristianesimo è soprattutto atto di Fede, senza fede è assolutamente impossibile avvicinarsi al Vangelo e capirlo e comunque vi posso assicurare che le tante parole del Magistero della chiesa spesso si prestano a molte interpretazioni sbagliate, generalmente sono frutto di attente meditazioni e studi, vi chiedo di fidarvi delle mie parole perchè è vero che stando dentro la chiesa la visione cambia...

    • Di Gian Carlo Zanon (---.---.---.105) 8 dicembre 2010 12:06
      Gian Carlo Zanon

      Noi facciamo discorsi intricati? Ma ne è ben sicuro? Siamo lontani da quanto dicono i Vangeli?
      Veramenente c’è da rimanere sconcertati della violenza con la quale un tizio qualunque, anonimo, inizia a offendere la mia intelligenza e il mio buon senso adducendo motivazioni metafisiche. Certo che sono lontano dai vangeli, che non sono altro che una agiografia di un personaggio meramente letterario, visto che non esistono fonti storiche della sua esistenza.
      Dire "io mi sento creatura di una divinità" è un fatto personale che non fa niente di male a nessuno; dire che tutti gli esseri umani sono figli della divinità che lei si è messo nella mente è un puro delirio, ed è una violenza perchè esclude il libero pensiero di ogni essere umano.
      Ma ci pensa un attimo a un miliardo di cinesi che sono atei?; ma ci pensa a un miliardo di indù che sono politeisti? Lei non solo vorrebbe onnipotentemente che tutto il mondo creda al suo delirio privato, ma sale sullo scranno sacro a dire che anche la chiesa può interpretare male le sacre scritture e che solo lei ha in tasca l’interpretazione esatta ... dice che dobbiamo fidarci delle sue parole ... e chi è lei il nuovo messia? Forse lei è Cristo III, visto che Cristo II è Vendola?, Lei è l’ennesima dimostrazione dell’alienazione religiosa che crea nella testa di ogni credente il suo dio personale. Più semplicemente la religione è un piatto di pasta che ogni credente si condisce a piacimento. Le consiglio di metterci un po’ di peperoncino ... sta bene con tutto.

  • Di paolo (---.---.---.126) 13 dicembre 2010 16:56

    Hai visto Gian Carlo ? Quando sostengo l’inutilità di un dialogo con un " credente" , intendo proprio riferirmi allo schema mentale dell’anonimo ....55 . La visione metafisica , o delirio come dir si voglia , non lascia spazio nè alla logica , nè alle percezioni sensoriali. Non ammette alternative.

    Tempo fa ,dialogando con un testimone di Geova (è un mio lontano parente altrimenti avrei accuratamente evitato ), nell’illustrarmi tutti i "segni" che certificano la verità della sua fede ,tra le molte cose che ho potuto confutargli come le predizioni ecc.., ad un certo punto , per smontare le mie certezze , mi ha posto un problema : perchè l’erba è verde (non stò scherzando) , cioè perchè è verde e non rossa o blù o di un’altro colore qualsiasi .
    Naturalmente l’intento era quello di far rientrare il tutto nel mistero di Dio e della creazione. Non saprò mai la sua verità rivelata perchè subito , senza esitazione ,gli ho risposto che l’erba è verde perchè il processo chimico di fotosintesi si basa su un pigmento verde chiamato clorofilla che permette alla pianta l’assorbimento dell’energia solare ...............
    Mi ha guardato malissimo e mi ha detto che è inutile discutere con uno che non ha fede , che non crede in Dio . E se ne andato pure incazzato nero .
    Questo ci riporta al cannocchiale di Galileo . Non credo in ciò che vedo o percepisco strumentalmente , ma credo in ciò che credo e mi va benone cosi’ . 
    Ma di cosa vuoi discutere ? 

    paolo

    • Di Gian Carlo Zanon (---.---.---.12) 13 dicembre 2010 19:49
      Gian Carlo Zanon

      Si forse hai ragione tu. In verità il primo pensiero è stato quello di non rispondere, ma poi ho risposto in quel modo. Non so perché, forse il motivo è stato: mettere per iscritto dei pensieri che premevano nella mente per avere vita. O forse nella speranza che quella persona possa trovare dentro di sé qualcosa di molto profondo che ha perduto molto tempo fa e che ora sostituisce con la stampella della credenza. O forse perché sono un testone che crede ancora di trasformare con una letterina la vita altrui.
      Grazie Paolo, a volte è necessario il pensiero di un altro per capire ...
      Grazie Gian Carlo

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