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Tra fatti e fatterelli laici, presunti favori e complotti politici, appunti terra terra su una devozione

Lei lo lascia, lui corre sui binari per gettarsi sotto il treno: bloccato.

“Doveva darmi un lavoro e mi ha molestata”: sposo querelato sull’altare da una donna (ma, nonostante la gran bagarre, il matrimonio s’è celebrato).

Si denuda davanti a una donna e fugge in bici: investito da un’automobile.

E’ sposata e fa la prostituta: il marito: ”Lo so, ma la amo lo stesso”.

Il premio produzione? Sesso con la segretaria, che va dai carabinieri.

Trans e avvocato: “Ora sogno la magistratura”.

Usa: 15enne fa sesso con la figlia 14enne di un poliziotto. Ammanettato dal padre – agente, scena ripresa con un telefonino dai genitori del giovanissimo seduttore, poliziotto denunciato per “abuso di potere”.

Bel serto di notizie, intrecciatosi, in una volta sola, sul giornale di di qualche giorno fa.

Non c’è che dire, senza bisogno di salire sul pulpito, sembra trattarsi, più che di cronaca, di sintomi di miseria, confusione, scadimento di costumi.

Come se non bastasse il sapore, in fondo triste e disgustoso, ormai assunto dal martellamento di stampa e mediatico in genere, intorno alla vicenda di un pied a terra in quel di Montecarlo, intriso di misteri e nomi che non vengono fuori, che coinvolgerebbe l’entourage della terza carica istituzionale del nostro Paese.

Pur tuttavia, alla stregua di un miracoloso innesto, ecco affacciarsi l’isolata e semplice rievocazione, basata su un sentimento devozionale, ad opera di un comune cittadino, credente, di mezza età, chiamiamolo Geco.

Sin dai lontani anni della fanciullezza e della prima gioventù, il summenzionato ebbe confidenza e vicinanza con le figure di due martiri, i Santi Medici Cosma e Damiano, i quali, la precisazione è per chi non ne è a conoscenza, originari dell’Asia Minore, dopo aver studiato medicina, si trasferirono nella Cilicia per esercitare, gratuitamente, la professione e, nello stesso tempo, per diffondervi la fede cristiana.

Purtroppo, incapparono nella persecuzione dell’imperatore romano Diocleziano e finirono decapitati.

Tornando sulla terra, ad un certo punto, il lavoro separò Geco dalle sue radici, conducendolo in giro per l’Italia e, però, gli antichi contatti mentali e l’affetto verso i Santi Medici permasero vivi, anzi, all’interessato, capitarono occasioni di vario genere che lo pressarono a vieppiù rinfocolare la devozione.

Dopo un piccolo intervento chirurgico in una clinica del nord Italia, seguito da alcune ore di fastidi post operatori e da una notte senza riposo, finalmente il sollievo del sonno, inframmezzato, vedi un po’, da una fugace apparizione dell’immagine dei due fratelli Santi Dottori e del nonno paterno, ancora guarda caso, di nome Cosimo: al risveglio, niente più fastidi, tutto a posto.

Di qui, successivamente, la ricerca, nelle vicinanze, di una “dimora” dei santi Cosma e Damiano, presto individuata nella chiesetta, espressamente dedicata, di Mirazzano, frazione di Peschiera Borromeo, in prossimità dell’aeroporto di Milano Linate, subito adottata come mèta del precetto domenicale.

Trovandosi in altro periodo a Roma, Geco, verso la metà di un settembre, cioè a ridosso della festa canonica dei santi in questione, avvertì forte l’impulso a “visitarli” nello splendido tempio recante il loro nome nella zona dei Fori Imperiali e a partecipare al novenario di preghiera.

Per chiudere, stamani 27 settembre - giorno in cui, secondo il calendario liturgico originale, ricorre giustappunto la celebrazione dei Santi Medici - Geco era intento a spargere manciate di concime ai piedi di giovani alberi d’ulivo nel piccolo appezzamento di terreno appellato “Marina del tenente” e, nel mezzo di tali lavori, gli sono giunti i rimbombi dei fuochi d’artificio sparati nel paesello di Depressa, distante cinque/sei chilometri, in cui si svolge, tradizionalmente, la festa dei Santi Medici, Protettori della località.

Certamente, quanto qui tratteggiato non è propriamente da pagina di giornale, bensì un semplice brogliaccio di cronaca del tutto atipica e irrituale; ma, se si pensa bene, il reale divenire della quotidianità, consta anche di questa specie di scansioni.

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