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Ti amo campionato, torna la Serie A tra polemiche e condanne

Ritorna la serie A, ritorna il campionato, si torna al calcio giocato, poco importano le polemiche del calcioscommesse, la figuraccia di Pechino, poco importa anche chi siano i colpevoli e chi gli innocenti, l’ultima settimana di agosto per gli italiani rappresenta una certezza: la prima giornata di campionato.

Quando si parla di calcio italiano non si può far a meno di parlare di scommesse, di brogli, di sentenze, di condanne ed in particolare di assoluzioni. Giudici cattivi rincorrono individui indifesi, ma come ha detto il presidente del Coni, Gianni Petrucci: "Basta con questi attacchi ai giudici e alla giustizia sportiva. In queste settimane assisto a esibizioni muscolari che mostrano il lato peggiore di uno sport che non merita mortificazioni".

Sugli attacchi ai giudici possiamo e dobbiamo essere d’accordo, se l’illecito sussiste bisogna pagare, qui non stiamo parlando di poveracci che rubano per mangiare, ma di milionari che, insoddisfatti dei propri miliardi, continuano ad accumulare ricchezza in modo illecito, calpestando società, istituzioni sportive e non, ma in particolare quella gente che si accontenta di pochi spiccioli per estenuanti giornate di lavoro e che, consapevolmente o meno, la domenica accende la tv per sostenere la propria squadra. Poco importa che un solo stipendio di quei ragazzini in pantaloncini possa sfamare centinaia di famiglie. La storia è piena di contraddizioni, come questo articolo, nessuno compra magliette e pantaloni di un operaio, tantomeno le scarpette con l'autografo, nessuno è disposto a pagare costosi abbonamenti tv per seguirli dal vivo.

Non basta a questi individui essere protetti dalla Giustizia Sportiva, di cui ancora non si capisce bene quali siano i limiti e quali le effettive competenze, che assomiglia più ad un paracadute per chi commette illeciti in ambito sportivo, riducendo a ridicole squalifiche reati che assomigliano a truffa, corruzione, riciclaggio, associazione a delinquere.

La finale di Supercoppa di Pechino aveva il compito di rilanciare il nostro calcio nel mondo, ma non ha fatto altro che gettare fango sulla Lega. Il sestetto di Mazzoleni ha fatto infuriare i napoletani e ha lasciato l’amaro in bocca agli juventini, privandoli della gioia di esultare per una vittoria senza se e senza ma. Inoltre ha mostrato le falle del nuovo sistema a sei giudici di gara, che resta comunque meglio del vecchio a quattro. L’introduzione della tecnologia in campo è ancora lontana, la Lega ha dimostrato ampiamente l’incapacità e la non volontà di rinnovarsi accontentandosi ancora dei soldi provenienti dai diritti tv.

Anche il rinnovamento degli stadi resta un sogno, caso Juve a parte, le società di calcio continuano a scontrarsi con le amministrazioni locali sulla gestione degli impianti. Con o senza acquisto degli stadi da parte dei club, rimodernare le attrezzature per portarle agli standard europei porterebbe, oltre alla riqualificazione delle zone in cui si trovano, nuovi posti di lavoro. L’inizio del campionato darà un calcio alle polemiche lasciando spazio al calcio giocato.

Sarà l’Artemio Franchi di Firenze ad inaugurare il primo dei trentotto atti di questa bellissima e controversa Serie A. Orfana di grandi campioni, da Ibrahimovic a Thiago Silva fino al Pocho Lavezzi, attratti dai miliardi del Psg più che da un campionato mediocre come la Ligue 1, dove l’anno scorso i milioni arabi hanno ceduto il passo ai giovani del Montpellier. Non dimentichiamo come l’addio di campioni come Del Piero, Seedorf, Zambrotta e Inzaghi abbia contribuito a privare il nostro calcio di fascino, almeno agli occhi degli stranieri. Giocatori non più giovani ma comunque capaci di dare un sapore diverso alle singole partite. Salvo grandi sconvolgimenti dell’ultimo momento, la Serie A pare incapace di attrarre grandi campioni, sicuramente, complici i milioni degli Sceicchi oramai pronti ad impossessarsi del calcio europeo.

La Juventus, dopo aver dominato lo scorso campionato, sembra ancora essere la favorita per lo scudetto, soprattutto dopo gli acquisti di Ashamoa, Isla, Lucio e il ritorno di Giovinco. Dovrà però fare i conti con gli impegni di Champions League. Conte dalla tribuna dovrà essere in grado di gestire concentrazione ed emozioni dei propri giocatori per evitare di perdere punti importanti. Saranno Napoli, Roma e Lazio a tentare di ostacolare il predominio, dimostrato l’anno scorso, della “vecchia signora”.

Il Napoli, forte dei vari Cavani, Hamsik, Pandev, ha ceduto un giocatore importante come Lavezzi e cerca nel giovane Insigne il sostituto del Pocho. Il tempo ci dirà se il giovane del vivaio azzurro, esploso definitivamente nel Pescara di Zeman, sarà all’altezza del compito. La Roma di capitan Totti quest’anno dovrà dare conferme di crescita ai propri tifosi migliorando il piazzamento dello scorso campionato. Il tecnico Zeman, rivale della Juve dentro e fuori dal campo, dovrà gestire al meglio i nuovi arrivi, tra gli altri, Bradley, Castan ma soprattutto Destro, che salterà la prima partita per squalifica.

Tutte da verificare le condizioni delle milanesi. Il Milan tra le grandi è quella che ha cambiato di più, o meglio, la squadra che ha perso più giocatori, vedremo se gli arrivi di Acerbi, Montolivo e Pazzini basteranno a mantenere la squadra ad alti livelli, non è escluso qualche colpo dell’ultimo minuto a cui Galliani ci ha abituato. L’Inter sembra essersi rinforzata con l’arrivo di Cassano e Gargano ma dovranno essere specialmente Guarin e Coutinho a dare conferme dopo gli alti e bassi della scorsa stagione. Non dimentichiamoci l’Udinese, ogni anno il presidente Pozzo cede, senza lacrime, i propri campioni, facendoseli pagare profumatamente. L’anno scorso gli addii di Sanchez, Inler e Zapata sembravano aver impoverito la squadra, poi impossessatasi nella volata finale dell’ultimo posto utile per la Champions beffando Lazio e Napoli, verificheremo se Di Natale e compagni saranno in grando di non far rimpiangere le cessioni di Handanovic, Isla e Asamoah.

Si aspetta anche di vedere cosa faranno le neopromosse Torino, Sampdoria e Pescara, quest'ultima ha recentemente ritirato i biglietti omaggio per i consiglieri comunali. Gli organici di questi club fanno storcere il naso a qualcuno, ma possono regalare emozioni a tifosi ed appassionati. Come le Olimpiadi ci hanno ricordato, il calcio è imprevedibile, al Messico sono bastati pochi secondi per frantumare il sogno dei campioni del Brasile.

Insomma, tra polemiche e aspettative varie, ritorna il tanto amato “pallone”, le contraddizioni e le critiche si sprecano, ma il fascino di questo sport è indiscutibile, capace di unire milioni di persone sotto il vessillo di una squadra, permettendo alla gente di condividere momenti di gioia, di tristezza e di rabbia.

“Ti amo campionato”, come recita una canzone di Elio. E’ il momento che sia il calcio giocato a prendere la parola.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.227) 26 agosto 2012 09:22

    Pronti via e si riparte come se nulla fudesse !!

    Non mi interessa il lato sportivo ,mi interessa l’aspetto paradigmatico che ha il calcio nel nostro paese come indice della società .
    Dopo l’osceno tv di Conte e Agnelli con corredo di avvocati ,arriviamo alla prima giornata con l’esordio di ben 5 arbitri ,di cui due di linea ,unicum , per ora , a livello mondiale.

    Cribbio direbbe Silvio !! meglio di cosi’ che c’è ?

    Sbagliato ,subito calcio di rigore alla iuve,con fuorigioco macroscopico non visto e fallo dubbio del portiere del Parma ,a seguire goal di Pirlo con  "vista laser " del giudice di linea che ha valutato , con un solo colpo d’occhio ,che il pallone era entrato di un micron . Le telecamere non ci sono riuscite Complimenti !!

    Morale ,tutto cambia affinché nulla cambi nel paese del Gattopardo .E c’è ancora chi crede che il campionato di calcio italiano sia una cosa seria .

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