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Tg1, ancora terrore: "Chissà quanti di noi sono stati intercettati!"

No: descrivere la vita di quei mascalzoni di intercettatori non basta. Nel Tg1 delle 20 del 3 luglio la testata del Minzo riesce a superarsi, e a dirci che chissà, “chissà quanti di noi sono stati intercettati“. Seconda puntata, road to paura: nell’ordine, ecco il video (titolo “L‘Italia degli intercettati“), e il testo con tanto di enfatizzazioni prosodiche (in stampatello).

Chissà quanti di NOI, ignari, sono stati captati mentre parlavano al telefono con persone oggetto d’indagini ed intercettate. Il numero dei cosiddetti bersagli veri e propri di intercettazioni telefoniche e ambientali nel 2009 è stato130 mila (scandito lentamente, nda).

La fonte è il ministero della giustizia. 130 mila persone (nuovamente scandito) sono state messe sotto controllo. Una minima parte del dato si riferisce alle cimiciambientali. E chi ha parlato con quei 130 mila CERTAMENTE è stato ANCHE LUI ascoltato, quindi il numero degli spiati deve essere moltiplicati (pausa) più volte, si parla di milioni di italiani.

Nel 2009 circa 270 milioni di euro il costo delle intercettazioni e in passato i costi oscillavano vertiginosamente da una procura all’altra, da 4 euro fino a 23 euro al giorno. L’unità di monitoraggio e controllo della spesa, istituita dal ministero della giustizia, ha abbattuto i costi di circa il 30%, ma resta l’ENORME debito accumulato negli anni, fra i 400 e i 600 milioni di euro, debito verso le società telefoniche e quelle che noleggiano gli strumenti per registrare.

La cifra tiene conto anche della stima di spesa per le inchieste tuttora aperte in Italia. Nel 95% dei casi, i giudici per le indagini preliminari hanno detto “sì” alle richieste di intercettazioni fatte dalla procura. L’intercettazione è un importante strumento di indagine contro la criminalità, sebbene, da Via Arenula fanno sapere, siano stati POCHI i processi, in materia di mafia, basati ESCLUSIVAMENTE sulle intercettazioni telefoniche.

 

No, l’impegno del direttorissimo evidentemente non sembra bastare: i livelli di terrorismo – vero e proprio terrorismo – mediatico profusi dal Tg1 stanno aumentando giornalmente. Le intercettazioni, il bersaglio da sottoporre, i dati da falsare – non sono 130mila gli intercettati, ma le utenze (come spiegavamo qui) – un’artiglieria pesante per dissuadere l’opinione pubblica, evidentemente scettica – malgrado tutto – sul ddl. Mi chiedo cosa sarà della testata e dell’informazione fra 3 anni.
U‘

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