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 Home page > Attualità > Economia > Draghi ribelli: noi il debito non lo paghiamo

Draghi ribelli: noi il debito non lo paghiamo

Non posso non riprendere con il mio blog in questi giorni di rinascita critica globale. Dopo dieci anni, dalla fine del movimento no global ad oggi c'è stato un vuoto enorme.

Ci siamo fatti plagiare tutti, noi dalla coscienza critica, da idee distanti anni luce dalla critica al capitalismo. Erano sorti i girotondini, poi i viola, poi i Di Pietro e Travaglio, poi il legalitarismo tanto caro alle destre fasciste.
 
Ma ora è diverso. Grazie alla crisi economica globale, provocata dalla finanza globale, noi tutti siamo caduti nella disperazione più totale. Molti di noi hanno perso il lavoro, abbiamo raggiunto la precarietà più becera e stiamo conoscendo la povertà
 
Molti di noi stanno vivendo un contro esodo, dalle grandi città ritorniamo nei paesi di campagna dove ancora si può sopravvivere. Molti ragazzi hanno dovuto rinunciare agli studi, molte famiglie sono cadute nel lastrico e si ritrovano pignorati i pochi beni rimasti. Con la scusa della crisi, gli avvoltoi del capitalismo stanno imponendo le loro ricette liberiste come la privatizzazione dell'Istruzione e della sicurezza sociale.
 
Lo Stato ha in mano esclusivamente l'apparato repressivo e lo usa sempre a fini di mantenimento di questo stato di cose: basti guardare l'orrore delle nostre carceri. Con sette miliardi di tagli in tre anni, la Gelmini ha distrutto la scuola italiana; con altri sette ha bloccato l'Università italiana. In Europa per salvare le Banche sono stati spesi migliaia di miliardi di euro, idem in America.
 
La Federal Reserve Bank, la Banca centrale degli USA, ha reso pubblico che in questi tre anni ha versato alle banche e imprese anche nostrane prestiti per circa 16 mila miliardi di dollari: i totale di tutti i PIL degli stati europei.
 
Quei prestiti della Federal Reserve sono stati versati senza interessi e a condizioni di rimborso del tutto fluibili. In poche parole la più potente Banca Centrale ha stampato in proprio miliardi di dollari per "salvare" le imprese che hanno dichiarato di fallire e l'unico scopo era di arricchirsi ulteriormente. E dite a chi osanna sempre gli USA che nessuno di quei delinquenti ha pagato. Anzi molti di loro sono stati premiati. E chi lo sta pagando quel salvataggio? Esattamente noi!
 
Al livello globale ci siamo svegliati. Negli USA, nel cuore dell'Impero, gli Indignatos americani da giorni stanno occupando la Borsa di Wall Street e in due giorni ci sono stati più di 700 arresti.
 
Il movimento fa paura, e sabato 15 ottobre ci sarà una manifestazione planetaria contro questi Potenti. Il Governo italiano probabilmente cadrà, e sarà anche ora, ma dobbiamo rimanere allerta. Ci vuole poco che subito se ne approfittino per creare un governo tecnico come quello di Draghi dopo tangentopoli che ha cominciato ad applicare le politiche liberiste.
 
Quella testa di Drago proviene dalla Goldman Sachs, colui che appunto partecipò alla famosa riunione al Britannia, la nave inglese della Regina. C'era lui assieme a Tremonti, e con tutti i potenti che decisero come privatizzare il nostro Stato. A novembre sarà a capo della BCE. Colei che spedì la lettera al nostro Governo per dire cosa bisogna fare.
 
Siamo disperati e arrabbiati, riverseremo tutta la nostra rabbia e indignazione a Roma. Sabato alle 14 e 30 da Piazza della Repubblica si incomincia un nuovo cammino per pretendere un modello diverso che non punti alla crescita (meglio una decrescita felice) e che non punti alla schiavitù dall'economia. Ma punti ad una democrazia partecipativa dove difenderemo con le unghie e con i denti il bene comune, dall'acqua al lavoro. 
 
Noi il debito non lo paghiamoCapito testa di Drago? E adesso godiamoci la canzone della brava Keny Arkana:

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