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Terremoto: i veri sciacalli? Banche ed affitta Camper...

Siamo ancora freschi degli scandali legati al post terremoto in Abruzzo. Da subito, fu chiaro come per tanta gente un dramma si trasformò in giri di affari milionari. Ci fu chi si fregò le mani pochi minuti dopo il sisma. Chi generò abilmente una cascata di appalti facili da regalare agli amici. Chi creò preventivi di spesa folli per le palanche da utilizzare per puntellare gli edifici pericolanti. Chi prese a piene mani denaro pubblico “grazie” ai poteri in deroga dati alla Protezione Civile allora capitanata da Bertolaso. E chi guadagnò in breve tempo montagne di denaro dal trasferimento del G8 dalla Maddalena all’Aquila dove, peraltro, si spesero fiumi di denaro per mettere in atto opere piccole e grandi che fecero venire l’orticaria un po’ a tutti, sfollati o meno. Dal rifacimento immediato del manto stradale che dall’aeroporto portava al sito del G8, alla preparazione in quattro e quattr’otto dell’assolutamente “necessario” campo da baseball per letiziare Obama, ai mobili di altissimo pregio per arredare le camere dei grandi del mondo, che Berlusconi promise di dare poi in uso ai terremotati. Che non videro mai nemmeno una lampadina. Ovvio.

Poi, le inchieste per valutare le colpe sui crolli. Inchieste quasi subito insabbiate, ci mancherebbe altro. Non si pensi davvero che chi fa il bello ed il cattivo tempo nel nostro Paese possa perder tempo con certe cazzate. Poi il nulla. Un nulla fatto oggi di migliaia di sfollati che non hanno più né storia, né voce, né luce. Esistono, ma non ci sono. Almeno negli intenti delle istituzioni. Che a tre anni dal sisma, non dicono più nulla né della ricostruzione né dell’erogazione di quel denaro già subito ottenuto tramite mille rivoli di solidarietà di varia natura.

Punto e a capo.

Un punto e a capo che purtroppo, ci porta ad oggi. All’ennesimo dramma scaturito da un sisma violento che si dubita addirittura possa esser stato provocato dall’insana attitudine mentale di una umanità che pensa solo al profitto e mai alla sicurezza umana come bene comune. Lo sciacallaggio in certi casi, ha vari volti. Ci sono i delinquentelli che si aggirano fra le macerie alla ricerca di tutto ciò che possa avere un valore, da portar via a chi non ha più nulla. Ma ci sono anche altre forme di sciacallaggio, quasi peggiori della forma più bassa fornita dal delinquente di strada.

Oggi infatti, si assiste ad esempio, allo sciacallaggio bancario. Donare una qualsiasi cifra attraverso un qualsiasi istituto bancario infatti, ha un costo. Che spesso, fa passar la voglia di esercitare il proprio diritto di solidarietà. Da 2 a 5 euro, sono le commissioni applicate per i versamenti di solidarietà pro terremotati.

Che l’ABI poi, abbia tuonato contro questa meschinità, ha poca importanza. Non si doveva pensare nemmeno per scherzo di lucrare sulla solidarietà. I dietro front fanno più schifo dell’atto in se in certi casi.

Il Presidente dell’ABI infatti ha poi dichiarato che queste commissioni incongruamente pagate “saranno restituite ai correntisti”. Peccato però, che la beneficenza tramite istituto bancario si possa fare anche se non si è correntisti di quella banca: a queste persone, come saranno restituiti i soldi di questa aberrante rapina?

E poi ancora: gli sciacalli che immediatamente hanno messo a disposizione i camper per permettere ad alcuni sfollati di dormire in un ambiente meno aleatorio di una tenda poggiata direttamente sul terreno.

I prezzi? Assurdi. Da vero manuale della rapina a mano armata dal terrore e dalla stanchezza psicologica. Nelle prime ore, si parlava addirittura di prezzi – per notte – anche di 300 euro. Le ultime “tariffe” sembrano scese ad “appena” 1.000 euro a settimana. Un vero affare. Per chi li guadagna. Se questo è l’inizio, immaginiamo il proseguio.

Nel frattempo, è bene sapere – proprio per non perdere di vista le cose fondamentali – che ad oggi, dalle raccolte fondi destinate alle zone terremotate si è raccolto: attraverso il conto corrente aperto dall'amministrazione 500mila euro, da aggiungere ai 10milioni recuperati con gli sms solidali. Inoltre, a breve, dovrebbero essere smobilitati anche circa 150-200milioni di euro dal Fondo di solidarietà: somma pari al 2,5% dei danni finora calcolati e che potrebbero ammontare a 5miliardi.

Non si ha notizia certa invece, dei 500mln di euro promessi dal Papa, che li prenderebbe dal “salvadanaio” ottenuto dalla visita pastorale avvenuta a Milano lo scorso due giugno. Si scopre difatti, che quando il Papa si muove, raggranella non poche offerte per i suoi “atti di carità” personali…

E non bisogna in ogni caso dimenticare un’altra questione: il DL 59/2012 sulla riforma della Protezione Civile, che all’art. 2 toglie di fatto i finanziamenti pubblici per la ricostruzione delle infrastrutture private colpite da disastri naturali. Entrata in vigore il 17 maggio, Grilli dichiarò di non esserne a conoscenza.

A mio avviso, oggi più che mai, i cittadini italiani devono tenere gli occhi bene aperti, le orecchie ben tirate per non perdere di vista nulla. Per non cadere anche in questo caso, nel giogo velenoso dell’appropriazione indebita di valori quali la dignità ed i diritti umani. Se non si fa stavolta, siamo tutti già vittime. Di qualsiasi cosa potrà ancora accadere.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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