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Terremoto: a caccia delle donazioni tramite sms

Ad ogni tragedia parte lo spot per mandare sms ai disgraziati di turno. L’Aquila fa da apripista il 6 aprile 2009, e con le donazioni degli italiani vengono raggiunti 5 milioni di euro. In molti ci siamo chiesti che fine avessero fatto?

Quei soldi erano stati inviati perché le immagini di distruzione, lacrime, gente senza niente, avevano fatto il giro del mondo. Ogni donatore spera di aver contribuito per un pezzo di tetto, un campanile, una trave di una fabbrica, al laboratorio per le analisi. Invece, il dubbio torna a galla oggi perché si chiede nuovamente di donare con un sms agli emiliani, anche loro senza più un’attività, fuori di casa ed evidentemente spaventati.

Ma stavolta la stampa è meno imbavagliata rispetto a tre anni fa, ed esce fuori che quei soldi la Protezione Civile li ha donati a Etimos Foundation. Etimos Foundation da più di vent’anni raccoglie risparmio e lo gestisce investendo nei Paesi in via di sviluppo, a sostegno di programmi di microcredito, cooperative di produttori, iniziative microimprenditoriali e organizzazioni di promozione sociale. Come sta gestendo i 5 milioni lo fa sapere esattamente dopo 38 mesi attraverso il suo sito: “Iniziative di microcredito e microfinanza”: 

  • Reddito solidale per famiglie importo massimo 10.000 euro, durata massima 60 mesi, tasso IRS di riferimento +2,5% (tasso fisso per tutta la durata del finanziamento), nessuna spesa di istruttoria. 
  • Mutuo chirografario per imprese e cooperative importo massimo 50.000 euro, durata massima 60 mesi, tasso IRS di riferimento +2,5% per durate superiori ai 18 mesi, Euribor a 3 mesi + 2,5% per durate inferiori ai 18 mesi (tasso fisso per tutta la durata del finanziamento), nessuna spesa di istruttoria. 
  • Anticipazione crediti per imprese e cooperative importo massimo 50.000 euro, tasso Euribor a 3 mesi + 2,5% (tasso fisso per tutta la durata del finanziamento), nessuna spesa di istruttoria.

Tutte queste notizie sono presenti nel sito www.microcreditoabruzzo.it, quindi la trasparenza c’è. Ma le intenzioni del donatore sono differenti, manda aiuti affinché vengano realmente distribuiti ai cittadini bisognosi. Nessuno avrebbe mai pensato che quei soldi generassero, seppur minimo, un interesse per qualcuno. Comunque allo scadere dei 9 anni, previsti per il progetto, l’importo non erogato verrà restituito alla Regione Abruzzo, che potrà scegliere liberamente come utilizzarlo a favore della popolazione. Forse è solo questione di tempo! Per ora è meglio recarsi sul posto per avere la certezza che il proprio aiuto vada a buon fine.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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