• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Home page > Tempo Libero > Cinema > Ted 2 – un orsacchiotto per i diritti civili

Ted 2 – un orsacchiotto per i diritti civili

Se il primo Ted era un film sboccato, esagerato, che ribaltava la tradizionale figura del teddy bear, questo Ted 2 cambia registro. Seth MacFarlane mantiene i toni del totalmente political incorrect ma si lancia con tutte le scarpe (e l’orsacchiotto) in difesa dei diritti civili e dell’uguaglianza.

amanda-seyfried-ted-2
Ted si è sposato, è innamorato di sua moglie e come tutte le coppie litiga e si insulta da mattina a sera. Poi decide di avere un figlio e questo (anche qui si gioca sui luoghi comuni) dovrebbe rinsaldare la coppia. Ecco però che arriva la mazzata che non ti aspetti. Non possono adottare un bambino perchè Ted non esiste, non è una persona.

Parte allora la lunga lotta legale per dimostrare che l’orsacchiotto cattivo è una persona come le altre e deve avere gli stessi diritti degli altri, matrimonio e adozione compresi. Vi ricorda qualcosa?

Sulla solida traccia di base si arrotolano però ovviamente una lunga serie di sequenza da morir dal ridere.

ted-2

Ted continua ad essere esagerato e scorretto e con lui il suo amico di sempre. A loro si associa un avvocato, una donna, il più sconclusionato avvocato donna di tutti i tempi, dedita alla marijuana e con zero cause all’attivo. Ad interpretarlo una straordinaria Amanda Seyfried, che ancora una volta dimostra di non aver paura di mettersi in gioco e di avere una grande autoironia (la battuta su Gollum è un capolavoro).

E ancora una serie infinita di citazioni, omaggi e partecioazioni che fanno del film una roba da seguire istante per istante alla ricerca dell’uovo nascosto.

Ci sono omaggi un po’ per tutti, con al centro quelli dedicati al mondo dei fumetti (la sequenza finale è nel bel mezzo del Comic Con. Ma l’omaggio migliore è senza dubbio quello dedicato a Jurassic Park, di cui nulla vi dico).

Vogliamo parlare dei cameo? Da Morgan Freeman a Liam Neeson, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Splendida anche la sigla iniziale in perfetto stile musical anni ’50.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità