• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Europa > Svolta a destra: la pessima strada di Johnson e Farage per sorpassare (...)

Svolta a destra: la pessima strada di Johnson e Farage per sorpassare Cameron

Dopo le parole di David Cameron riguardo gli immigrati romeni e bulgari, altri membri del partito conservatore e dell'Ukip si sono mossi al fine di seguire l'onda. Tra loro, Boris Johnson e Nigel Farage, non meno solleciti nell'intercettare le volontà dell'elettorato.

Il piano di Cameron è stato chiarito da BBC News. Fine dei sussidi immediati per casa e disoccupazione, multe quadruplicate per i datori di lavoro che non garantiscano lo stipendio minimo; ma anche misure incivili, come quella che imporrebbe la fine dei sussidi dopo sei mesi, in caso di mancanza di una ragionevole possibilità di trovare lavoro, nonché la deportazione per coloro che siano trovati a mendicare o dormire per strada. Un sistema pensato al fine di portare la Gran Bretagna indietro verso quello che la Germania era prima della riforma del mercato del lavoro portata avanti da Schröder. Era il 2003 e il cancelliere tedesco puntava a rendere il suo paese libero dal bisogno di accettare i lavori più terrificanti. Qualcosa che prima dovevano fare, considerato il rischio di perdere il sussidio in caso di rifiuto del lavoro offerto loro dai servizi sociali.

Un sistema che intendeva evitare un uso dei fondi governativi che non tenesse conto degli altri richiedenti. Ma un sistema, anche, che dava risposta agli istinti viscerali di parte della società: quelli che legano lavoro ed etica. Protestantesimo nel suo segno più cinico, ma reso equo perché equanime era la società dove metteva radici. Nel Regno Unito, il controllo non sarebbe solo rivolto "verso romeni e bulgari” ma si applicherebbe ad “ogni cittadino europeo che pensi di venire in Gran Bretagna perché qui è più semplice chiedere sussidi”, ci ricorda Cameron. Lo Stato non mente mai, non ruba né usa violenza. D'altra parte, Cameron mente deliberatamente. Perché ovviamente non c'è connessione tra la sua scelta e il fatto di aver dovuto calmare il proprio partito dopo le parole di David Blunkett, atte a suggerire che sarebbero seguite proteste ad una pesante migrazione Rom. Così come non ci dev'essere una ragione per la quale Steven Erlanger ha scritto sul New York Times che:

“rispondendo alla pressione politica proveniente dalla sua destra e la paura comune di un flusso di romeni e bulgari per il prossimo anno, il primo ministro David Cameron ha detto mercoledì che intende restringere i sussidi statali per immigrati provenienti dall'UE, e con essi escludere quelli relativi alla casa per i nuovi arrivati e imporre un limite più rigido a quelli per la disoccupazione”.

Si nota un cambiamento piuttosto inquietante tra il discorso di Cameron a Ipswich (25 Marzo 2013) e quello di New Delhi (14 Novembre 2013). Comunque, odiare i romeni è di moda in tutta Europa. Di conseguenza, il primo ministro sa bene quanto potrebbe costargli sottrarsi a questo odio, in termini di consenso: altri politici hanno già approfittato di questa miniera di voti. Innanzitutto – ovviamente - Nigel Farage e l'Ukip. È necessario avere “stomaco” per restringere l'accesso agli immigrati: questo è il pensiero illuminato e profondo proferito da Farage. Che sforzo, attaccare una delle comunità più piccole della Gran Bretagna (160.000, mentre gli indiani sono 442.000 e i pakistani e bangladeshi 292.000)! Una visione dell'immigrazione dell'Est europeo ridicolizzata da Mumtaz Lalani sul Guardian: gli immigrati europei sono meno inclini dei britannici e degli altri gruppi migratori.

Nonostante ciò, Boris Johnson ha aderito al gruppo, grazioso come un boy-scout delinquente. Preoccupato dall'immigrazione, o più probabilmente nel guadagnare una buona posizione nel partito Tory, ha immediatamente richiesto dati più chiari sull'afflusso atteso dall'area. Non è possibile averne, ma una volta resa pubblica la preoccupazione, gli elettori si sentiranno meno sicuri.

Come mostrato nella figura 1, la Gran Bretagna è lontana dall'essere il posto preferito per i romeni che vivono all'estero. D'altra parte, questo non sembra essere un problema. Il problema vero è quello sottolineato da Francesco Piccinini parlando di Berlusconi. Come Berlusconi, Cameron, Johnson e Farage hanno "avuto paura della modernità e ha trasmesso la sua paura all'Italia [Gran Bretagna]“. Loro “isolano quelle persone che in Italia [Gran Bretagna] non possono permettersi di viaggiare all'estero [...]“. Loro hanno “isolato gli italiani che non potevano permettersi di uscire dal paese”, loro li hanno “resi razzisti”, li hanno “incoraggiati a rimanere ignoranti”. Perché? Perché “La lusinga dei despoti è sempre la stessa: cedete quel che avete adesso e in cambio io creerò il Cielo sulla Terra”, scrive Jerry Bowyer. Tenete panem e circenes, ma lasciatemi controllare ogni cosa. Questo, l'accordo quando Cesare distrusse la Repubblica:

“Durante i gloriosi giorni della Repubblica Romana, la legge era al di sopra del re e non il viceversa. Ma tutto questo mutò con l’avvento dei Cesari, che promisero grande prosperità, maggiori privilegi e infine panem (assistenzialismo) et circenses (intrattenimento violento). Ma c’era una sola cosa che i Romani dovevano cedere per poter ottenere questi benefici: la loro forma repubblicana di governo. Questo genere di lusinghe sono efficaci solo con un particolare genere di persone: gli ingrati.”.

Tu, chi sei?

Paese Romeni
Italia 997000
Spagna 798104
Germania 300000
Regno Unito 101000
Austria 75000
Francia 50000
Fig. 1: Romeni nell'UE
(Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Romanian_diaspora)

 

Foto: Isafmedia/Flickr

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares