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Sulla morte di Stefano Rosso

Sono triste.

Stefano Rosso, appartenente alla scuola romana dei cantautori, famoso grazie alla canzone “Una storia disonesta” (con il famoso ritornello: “Che bello, due amici, una chitarra e uno spinello”), e’ morto a Roma martedì 16 settembre.

Avrebbe compiuto 60 anni il prossimo 7 dicembre.

Ha partecipato nel 1980 al Festival di Sanremo con il brano “L’italiano”.

Nato a Roma nel 1949, Stefano Rosso (pseudonimo di Stefano Rossi) si e’ caratterizzato per i testi ironici, dissacranti e spesso autobiografici e musiche che conciliano la canzone popolare romanesca con il country e il folk americano, spesso con arpeggi in finger picking molto elaborati e mai banali.

Ha iniziato a suonare insieme al fratello, formando il duo Remo e Romolo.

Nel 1976 ha scritto la canzone “Letto 26″ che, traendo spunto da una sua degenza in ospedale (al letto 26) per una tonsillitectomia, racconta la sua vita a Trastevere, in via della Scala, dove all’epoca Stefano Rosso abitava.

Pochi mesi dopo ha inciso l’album “Una storia disonesta” .

Poi ha pubblicato l’album “E allora senti cosa fo”, in cui, oltre alla canzone omonima, vi e’ una rilettura con un testo diverso di Letto 26 e altre canzoni come Odio chi e “Bologna ‘77″ dedicata a Giorgiana Masi, la ragazza uccisa il 12 maggio 1977 durante una manifestazione del Partito radicale a Roma.

Nel 1979 ha inciso l’album “Bioradiografie”, con la collaborazione di Gianni Marchetti, musicista autore di molte musiche per Piero Ciampi.

Nel 1980 ha parteicpato al Festival di Sanremo con “L’italiano”, inserito nell’album “Io e il signor Rosso” .

Sono poi seguiti altri due dischi: “Vado, prendo l’America e torno” e “Donne”.

Dopo una delusione amorosa, si é arruolato nella legione straniera.

Ritornato dopo un paio di anni ha partecipato nel 1985 al Disco per l’estate con il brano “Bella e’ l’eta”.

Nel 1987 ha pubblicato su 45 giri “Com’e’ difficile” e nel 1989 l’album “Femminando”.

La Rca ha pubblicato nel 1997 “Miracolo italiano”, una raccolta con tre inediti, mentre nel 2001 “Il meglio” racchiude nuove versioni delle sue canzoni piu’ famose oltre che alcuni inediti e “Preghiera” incisa nel 1976 da Mia Martini.

Negli ultimi anni Stefano Rosso aveva ripreso a fare concerti e a pubblicare dischi, spesso live o strumentali per chitarra acustica.

Sono dispiaciuto.

Molto.

“Via della Scala e sempre la ,

ed io dal letto 26

malato di pazienza sto

e aspetto chi non torna più…”

Con te se ne é andata un pò della mia gioventù.

Ciao Stefano.

Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

Commenti all'articolo

  • Di pino51 (---.---.---.159) 4 ottobre 2008 17:28

    Sono molto dispiaciuto x la scomparsa di Stefano.
    Ho 57 anni e la sua musica ha attraversato la mia vita qualche tempo fa.
    Ritengo "letto 26" una delle piu belle canzoni, ce ne fossero oggi........
    Ciao Stefano, a tutti "hai dato un po’ qualcosa con tanta generosità..............."
    Pino

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