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Suffragette, la lotta per il voto alle donne

All’ultimo Torino Film festival avevo escluso Suffragette dal mio programma mettendolo nel blocco di quei film “che tanto poi escono e li vado a vedere in sala” ed ecco quindi recuperata la mia mancanza nei confronti di Sarah Gavron.

Inghilterra, 1912. Il movimento delle suffragette, che lotta per il diritto di voto alle donne, decide che è arrivato il momento di passare alla maniere forti, visto che 50 anni di richieste civili non hanno ottenuto risultati.

La giovane Maude concorda con l’idea di base della protesta, anche perchè da quando ha 7 anni lavora in condizioni disumane in una lavanderia sottostando anche ai soprusi del padrone. Insomma ha ben chiaro in testa che le cose devono cambiare, ma mai avrebbe pensato di esporsi, di mettere a rischio il suo matrimonio e la vicinanza di suoi figlio. Invece ci si trova invischiata in pieno.

E più va avanti, più si accorge che le conseguenze dei suoi gesti sono drammatiche, più violenze subisce, più capisce che la lotte è giusta ed è il caso di portarla fino al termine.

Il film è ben fatto, pulito, con una ricostruzione attenta del periodo e degli ambienti. Racconta una storia privata inserendola in vicende storiche e concludendo con un vero e proprio evento accaduto.

Il gruppo di attrici agli ordini di Gavron è ottima, da Carey Mulligan a Anne-Marie Duff, a Helena Bonham Carter, fino al cameo di Meryl Streep.

La vicenda narrata è dura, mostra le reticenze del governo, i soprusi in carcere, le difficoltà dei mariti a comprendere le richieste delle mogli. Evidenzia come quella narrata sia una rivolta culturale possente, storica, violenta sotto tanti punti di vista.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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