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Sudan, dal satellite le immagini di possibili crimini di guerra nel Sud Kordofan

Amnesty International ha denunciato oggi la progressiva distruzione in atto nel Sud Kordofan a seguito di attacchi da terra e bombardamenti aerei indiscriminatida parte delle forze sudanesi. Secondo l’organizzazione per i diritti umani, potrebbe trattarsi di crimini di guerra.

Il conflitto armato iniziato tre anni fa tra l’Splm-N (Movimento di liberazione popolare del Sudan-Nord) e le forze governative sudanesi, si è intensificato a seguito della nuova offensiva lanciata dall’esercito di Khartoum il 14 aprile, denominata “Estate decisiva”, con l’obiettivo di “debellare ogni forma di ribellione nel Sud Kordofan, nel Nilo Blu e nel Darfur”.

Le immagini satellitari diffuse da Amnesty International mostrano gli effetti deibombardamenti aerei indiscriminati su abitazioni, negozi, ospedali e scuole, soprattutto nelle zone di Heiban, Um Dorein e Delami.

Questi attacchi aerei vengono spesso compiuti con armi prive di guida, come i barili incendiari spinti a mano fuori dai velivoli e le bombe a scoppio ritardato agganciate ai paracadute. I danni procurati ai centri abitati sono ingenti.

Tra il 15 e il 22 maggio, gli osservatori sui diritti umani hanno documentato oltre 200 bombe sganciate su Tangal, nella zona di Um Dorein. Il 26 e 28 maggio, 33 bombe sono state sganciate su Kauda, una città priva di presenza militare, danneggiando abitazioni e altri edifici, tra cui la sede di un’organizzazione non governativa locale.

Le immagini di Kauda fornite da DigitalGlobe tra il 20 e il 31 maggio mostrano crateri e segni d’incendio di anche 20 metri di diametro. Nella zona meridionale della città, quella più densamente popolata, della città sono stati rilevati 17 crateri.

Secondo fonti dell’Splm-N, a maggio 90.000 persone sono state costrette a lasciare le loro case. Dall’inizio del conflitto i profughi sarebbero arrivati a quasi 900.000.

Questi, fino ad agosto, sono i mesi della semina, poi seguirà il periodo della raccolta. Intensificando gli attacchi in questa stagione, l’esercito sudanese rende particolarmente rischioso coltivare la terra e va ad acuire la già grave insicurezza alimentare. Il governo continua a impedire l’accesso degli aiuti umanitari nelle aree controllate dall’opposizione.

Insomma, dopo tre anni di conflitto nel Sud Kordofan, una popolazione già fiaccata dalla fame e dalle malattie, rischia di finire intrappolata in una catastrofe umanitaria.

Da qui l’appello urgente di Amnesty International al governo del Sudan affinché cessi immediatamente gli attacchi indiscriminati terrestri e aerei sulle zone abitate e consenta l’ingresso delle organizzazioni umanitarie.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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