Stadio della Roma | Continuano le polemiche, ma Virginia Raggi assicura: «Il progetto sarà votato entro Natale»

A Roma il calcio continua a far discutere: ma non si tratta per forza del pallone. La lunga saga della costruzione del nuovo stadio per la Roma (la squadra) nella città di Roma sembra non finire mai. Le discussioni e il progetto sono in “forse” da ormai quasi 9 anni, quando si iniziò la progettazione nel 2012.

Continuano, infatti, le polemiche relative alla costruzione di un nuovo stadio a Roma e per la Roma: la sindaca Cinquestelle della capitale, Virginia Raggi, ha accusato il Partito democratico di essere contrario al progetto. Il quotidiano il Romanista riporta le dichiarazioni dirette del capogruppo Pd a Roma, Giulio Pelonzi. 

Secondo l'uomo, politicamente vicino a Nicola Zingaretti, il Partito democratico è sempre stato a favore della costruzione dello stadio: «Nulla di più falso. La sindaca continua a dire bugie per nascondere i suoi errori. Il PD è ed è sempre stato favorevole allo stadio della Roma. La prima delibera sullo stadio la fece la giunta a guida Pd con il progetto Caudo (il primo progetto del sindaco Ignazio Marino, ndr). E se non fosse arrivata la Raggi a stravolgerlo probabilmente la Roma già starebbe giocando nel suo stadio», ha detto al Romanista.

La Raggi, dal canto suo, rilancia, sempre sulle stesse colonne: «Voglio inaugurare io il nuovo stadio della Roma. Il progetto sarà votato entro Natale in aula. Con i nuovi proprietari del club le cose procedono, ci incontreremo presto», ha detto la sindaca di Roma.

Secondo la Raggi, il progetto del Partito democratico era fallimentare, e da diversi punti di vista: «Quello vecchio era una colata di cemento. Avremmo avuto palazzoni vuoti e fatiscenti come ce ne sono già tanti nelle periferie e un piccolo stadio che rappresentava solo il 20% dell'intero progetto. Noi abbiamo evitato questo ennesimo scempio, dimezzando del 50% le cubature previste. Grazie a noi ci saranno investimenti per la città di circa un miliardo di euro». 

«Io credo una cosa, che se si continua a parlare e a fare dello stadio un oggetto di campagna elettorale, si fa un danno a Roma alla Roma. Lo stadio è un patrimonio della città oltre che dei tifosi della Roma e della Roma. E sullo stadio dovrebbero venire meno le contese dei partiti. Ci dovrebbe essere un'unione intelligente di intenti per fare il progetto migliore possibile, un'opera pubblica di tale importanza che rimarrà alla città anche per i prossimi tantissimi anni», continua Giulio Pelonzi sul Il Romanista. 

Lo “sblocca stadi”

Dietro le polemiche di partito e i vari tornaconti elettorali c'è il cosiddetto “sblocca stadi”, l’emendamento contenuto nel Dl Semplificazioni che dovrebbe, almeno in teoria, dare una spinta agli interventi di modifica o rifacimento ex novo degli impianti italiani. Velocizzare sì, ma come? Lo “sblocca stadi” permetterebbe di semplificare alcune procedure e di superare alcuni obblighi paesaggistici e culturali che in tempi normali richiedo l'ok della sovrintendenza. Questo perché la situazione del Bel Paese non è allineata ai Paesi del resto d'Europa.

I progetti che potrebbero rientrare nel decreto, per quanto riguarda i rinnovi, sono il Gewiss Stadium di Bergamo per l'Atalanta, l'Allianz Stadium di Torino per la Juventus, il Mapei Stadium-Città del Tricolore di Reggio Emilia per il Sassuolo, lla Dacia Arena dell'Udinese e Benito Stirpe del Frosinone.

Tra i progetti ex-novo ci sono oltre alla Roma, il cuoi progetto è in corso da quasi 9 anni, un nuovo San Siro, una nuova casa per la Fiorentina, per il Cagliari, per il Verona; inoltre, recentemente anche l'Ac Parma ha fatto sapere di avere in cantiere un progetto per un nuovo stadio Tardini.

Foto: DoubleJack92/Wikipedia