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Spagna: laici sì, ma interessati a Dio

Nonostante le massicce dosi di laicismo iniettate ormai da anni dal governo Zapatero nella società spagnola, nella medesima sembra crescere l’interesse per Dio e per il sacro in generale. È quanto si apprende da un interessante reportage pubblicato da El Pais, che riferisce tra l’altro del vertiginoso aumento di libri aventi nel titolo la parola “vangelo”: ben 463 nell’ultimo decennio, quasi il doppio di quello precedente. Nell’articolo si cita in particolare il caso di Gesù. Un approccio storico, un corposo saggio di 500 pagine che ha venduto ben 50.000 copie in sette mesi (e che ha ricevuto tra l’altro attenzioni non proprio benevole da Roma). Altro caso eclatante è quello di Juan Arias e del suo Gesù, il grande sconosciuto, giunto alla ventiquattresima edizione. In generale, come si sottolinea nell’articolo, sono i libri che mescolano eterodossia, trasgressione e mistero quelli che “tirano” di più (basti pensare tra l’altro al clamoroso successo del Codice da Vinci). Come spiega un esperto del settore, una delle motivazioni della cosa è che la gente, non avendo tempo di leggere tutto ciò che vorrebbe, sceglie ciò che sembra offrire contemporaneamente intrattenimento ed apprendimento. Né si creda che questa corrente “revisionista” riguardi solo il cristianesimo: ce ne sono chiari segni anche riguardo all’Islam, anche se la letteratura al riguardo è ancora scarsa. Quest’ultimo è un dato che differenzia la situazione spagnola da quella italiana, ma chissà: forse è solo questione di tempo e la lacuna sarà colmata.



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