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 Home page > Tribuna Libera > Sostiene… ”La gente perbene non parla, sta a casa”

Sostiene… ”La gente perbene non parla, sta a casa”

Affermazione retorica, sostanzialmente significativa, che richiama alla memoria altre frasi che hanno contraddistinto un’epoca infausta a noi recente:

Taci, il nemico ti ascolta”; “qui si lavora non si fa politica”; “usi obbedir tacendo e tacendo morir”. “ Autorità, ordine e giustizia”; “La parola d'ordine non può essere che questa: disciplina”; Obbedir in silenzio” ; “Ubi ordo, ibi pax et decor. Ubi pax et decor, ibi laetitia” - "dove c'è l'ordine, lì c'è pace e decoro. Dove c'è pace e decoro, lì c'è la letizia -."

… ….e quant'altro altro ancora infarcito di estasi magniloquente rimbombante in uso nel periodo tragico, che nel corso degli anni della nostra storia recente è calato nell’italica penisola, sul capo dei cittadini, per mortificare e vessare il libero pensiero.

Asserzioni propagandate negli anni bui quando la libertà, la giustizia e il diritto di parola erano stati violentemente represse, al grido infausto di “eia, eia alalà”.

Poi, a furor di popolo, con grande sacrificio di popolo in armi e con largo sostegno ai combattenti, si imposero i valori supremi e universali di: democrazia, pace, giustizia, libertà, contraddittorio. Dopo vent’anni di repressione e di pensiero unico esplose la giusta voglia del “dire”, come legittima base portante della vita del cittadino libero.

Una voglia naturale e “prepotetene” - in questo ultimo settantacinquennio molte volte deviata da “forze oscure” ( trame, tentativi di golpe, stragi, servizi deviati, biechi estremismi di “facciata”) - che rinasce sempre.

Forte, gagliarda, partecipativa, senza paure, fondamentale linfa della vita.

Questo naturale e fondamentale desiderio di inno alla libertà non si chiude mai a casa…. neanche in un fase caratterizzata dal corona virus.

Sciama fluente e felice nella continuità quotidiana: nei siti del confronto istituzionale e delle rappresentazioni sociali e associative, nei luoghi civici e nelle strade, di aggregazione comune, negli strumenti informativi, nelle manifestazioni delle libere e fluide coscienze, nell'esternazione di assenso o dissenso. Un continuo richiamo al raffronto e all'esternazione dei propri pensieri.

Democrazia, quindi. Essenza del comune percorso di cittadinanza. Partecipazione, discussione, libera dialettica, dichiarazioni di valutazioni, affermazioni, distinzioni nella parola e nell’agire.

E’ questa articolazione di espressione, pur nelle contraddizioni sempre in essere, il “sale” portante quotidiano che caratterizza la nostra democrazia, dalle Alpi al Capo Passero. Difesa sempre, strenuamente, come insegna la dinamica degli eventi succedutosi da quel radioso 25 aprile del 1945, quando il popolo festeggiò gioioso la fine della lunga notte che aveva costretto tutti a restare a casa chiusi nell’imposto silenzio o a morire nei campi della guerra di aggressione scatenata contro l’umanità.

 

La nota riportata nel titolo è stata esternata dal Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci nel contesto di una dichiarazione rilasciata al sito informativo on line “Live Sicilia” in data 19 maggio, riportata con titolo “Musumeci: Proteste per la Lega? Qualcuno ha problemi personali”, a seguito della nomina ( 18 maggio) ad assessore regionale ai “Beni culturali e all’identità siciliana” dell’appartenente alla Lega Alberto Samonà ( ex massone – molto attivo - con una forte caratterizzazione di destra…. che tra l’altro non riconosce il valore fondamentale del 25 aprile, quindi della Lotta di Liberazione, fase fondamentale della sconfitta del fascismo e della nascita dell’Italia repubblicana).

di Lettera Memoria e Libertà

* la “Lettera” - dedicata al partigiano di Linguaglossa Nunzio Di Francesco ( deceduto il 21 luglio 2011), deportato nel lager di Mauthausen - è rivolta a “contribuire e valorizzare i Percorsi e i Valori della Memoria fondanti dell’Italia democratica. Della Resistenza, della deportazione e dell’antifascismo. Dell’attualità. Con particolare attenzione alla partecipazione catanese e siciliana”.

Foto di Marc Rickertsen da Pixabay 

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