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Sophie Hannah. Non è lui

Una storia di menzogne e di identità nascoste, segreti e ossessioni, che esplora le radici del male umano.

Sophie Hannah. Non è lui

Non è facile trovare un romanzo giallo o thriller talmente ben costruito da catturarti completamente lasciandoti per per più di 350 pagine con la netta sensazione di non aver ancora capito nulla.
 
Sophie Hannah è riuscita in questa opera a fondere le migliori tecniche delle crime stories inglesi con un ritmo da thriller e personaggi ricchi di spessore, navigando tra i meandri della mente umana. Del resto la Hannah non è nuova a tali espressioni letterarie poiché sempre con Garzanti ha pubblicato due besteseller Non è mia figlia (2008) e Non ti credo (2009) che, con quest’ultimo romanzo, l’hanno lanciata definitivamente nel pantheon dei Grandi del giallo inglese.
 
Figlia d’arte (la madre è Adèle Geras scrittrice inglese di origini palestinesi) la trentasettenne scrittrice e poetessa inglese inizia molto giovane a scrivere pubblicando nel 1993 il suo primo libro di poesie Early Bird Blues in edizione limitata. Oggi le sue poesie vengono studiate nelle scuole ed è stata definita una delle più importanti poetesse contemporanee nel Poetry’s book society. Non è lui ha venduto 200.000 copie in un solo mese. 
 
Ma di cosa parla il romanzo? Parla di una donna sposata e madre di due figli che ha tradito suo marito una sola e unica volta con un uomo conosciuto durante un viaggio di lavoro. Sally Thorning riconosce alla televisione il nome di Mark Bretherick l’uomo con cui ha tradito: sua moglie e sua figlia sono state trovate morte, la madre ha affogato la figlia e poi si è tagliata le vene. Però l’uomo in televisione "non è lui" ma allora... con chi ha passato una settimana di passione Sally? chi è l’uomo che dice di essere Mark Bretherick? E perché Sally assomiglia così tanto alla moglie di Mark? dopo averci pensato decide di tacere per amore della sua famiglia ma quando vengono trovati altri due corpi sepolti nel giardino dei Bretherick, Sally capisce che deve parlare, ha paura di essere in pericolo, qualcuno la segue e ha tentato di ucciderla, ma forse è troppo tardi... di chi sono quei due corpi?
 
Il ritmo è serrato ma non troppo, non concede spazi per le congetture ma trasporta il lettore alla meta docilmente, i personaggi sono ben costruiti con carattere e individualità, la storia si dipana attraverso un intricato mosaico che solo alla fine del romanzo rivelerà la sua vera natura.
 
Il finale rivela il lato tragico e sofferente della natura umana, i suoi aspetti più reconditi, vissuti in un’esistenza in bilico tra le paure e le miserie che ognuno di noi porta dentro di sé e le consuetudini del nostro tempo che definiscono ciò che è "normale".
 
La Hannah riesce a dipingere magistralmente il quadro drammatico della nostra società, dove ci si affanna a costruire le immagini che ci definiscono, immagini di famiglie "perbene" o di uomini e donne perfettamente inseriti nel meccanismo sociale, salvo poi mettere a nudo le tragedie personali che questa stessa società vuole tenere nascoste. L’autrice riesce in questo romanzo a portare a galla e a farci vedere charamente i meccanismi malati e distorti della società occidentale dove apparire conta più di essere e dove la ricerca della perfezione molto spesso è un pallido riverbero che non comprende la ricerca interiore, ma solo una insopportabile affermazione di una falsa realtà esteriore. 
 
Sally Thorning non è nient’altro che una moderna Persefone che viene traghettata attraverso l’Ade della mente da un Caronte insospettabile, un viaggio solitario nella psiche umana.

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