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Soneanima, l’eredità umana di Andrea Parodi


A Portotorres Pierpaolo Fadda ha presentato una monografia sullo storico leader dei Tazenda.

 

“...Questo libro mi ha cambiato la vita, perché mi ha insegnato ad affrontare le difficoltà della vita sempre con il sorriso..”; fra le motivazioni e le testimonianze offerte, nella serata gelida per il clima innevato, altrettanto calda, per il focolare domestico, questa di Pierpaolo Fadda è la più efficace. Il giornalista, originario di Barumini e direttore del periodico musicale “Sonos e Contos”, ha presentato il 16 dicembre alla libreria Koinè di Portotorres, una sua monografia su Andrea Parodi. 
 
“Soneanima”, centododici pagine edite dalla stessa casa editrice della rivista madre, raccoglie una serie di testimonianze inedite, ripercorrendo la vita artistica e privata di Andrea. Uno scrigno di ricordi, costruito in sei mesi di ricerca, condotta dall’autore che non aveva mai conosciuto personalmente l’artista, mancato prematuramente quattro anni fa.
 
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Eredi musicali.
Gli "Undas"

 
L’incontro a Portotorres che ha dato i natali ad Andrea, assume sin dalle prime battute un'atmosfera particolare: un cenacolo di amici e parenti emozionati ed orgogliosi di una presenza che continua con modalità diverse. E’ Mariano Lo Piccolo, editore del volume a condurre la serata, intervistando l’autore e moderando i contributi degli ospiti. Intenso quello di Carlo Eletti, direttore del periodico In Città e amico dalla prima infanzia di Andrea. Diversi gli aneddoti sull’uomo, frequentato in più ruoli. Come professore all’istituto nautico, dove Parodi insegnò per un periodo marinaresca, Eletti ricorda un episodio particolare: “...un lunedì dovevano esserci interrogazioni e i compagni incaricarono me (Carlo era anche lui un provato batterista) di trovare un argomento legato alla musica per dissuaderlo, dato che nel fine settimana tutti lo avevamo seguito a Castelsardo per un suo concerto con I “Sole Nero” (la prima band di Parodi)..” Quando dal fondo dell'aula giunse una timida voce che lo invitava ad un commento sul concerto – continua Carlo – Andrea perentorio replicò : “ok oggi parliamo di musica...”. L'entusiasmo e la serenità che portava in famiglia, superando anche le assenze legate al lavoro, sono state ricordate con molto garbo e commozione dalla prima moglie Nadia. Decisiva nei contributi per la stesura del libro, insieme al primo figlio Luca. Queste due testimonianze chave nel lavoro di Fadda rendono il profilo umano di Andrea molto più ricco e importante oltre l'aspetto artistico e professionale. Emergono qualità umane e approcci sociali che hanno fatto scuola negli amici e nelle persone che lo hanno frequentato, prima della popolarità arrivata negli anni novanta con l'approdo a Sanremo ed il sodalizio con i Tazenda. Così Luca, schivo dai riflettori sulla propria vita privata, ricorda, non senza commozione e orgoglio, di essere riconosciuto come il “figlio del pescatore”, noto per le mega zuppe di pesce pescato (e cucinato) dallo stesso Andrea.
 
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La libreria Koinè.
Gli amici.

 
Nelle note dello stesso scrittore, emozionatosi in questo lungo viaggio di ricerca tra fonti e testimoni, risalta un altro spaccato genuino: quando un amico di Orani gli racconta dell'acquisto di un bellissimo cappotto autoctono per Piero Pelù. Il quale presentato da Andrea al sarto commerciante, aveva provocato l'unica domanda lecità nella rigorosa lingua barbaricina: “chi è sto Pelù, ce li ha i soldi per pagare?”Pierpaolo Fadda pungolato dal suo editore, ricorda oltre la fatica e le reiterate richieste di nuove pagine alle venti iniziali, divenute poi quaranta e così via, di uno straordinario work in progress, le grandi soddisfazioni professionali legate a questa esperienza editoriale.
 
Espresse in due interviste esclusive. La prima, oltre oceano, via mail con il chitarrista Al Di Meola che collaborò con Andrea nel 2004 (“Midnight in Sardinia”); la seconda, tutta isolana, con il mitico Gigi Riva. Scoppiato in lacrime nel ricordo dell'amico sofferente.
 
 
Non è certamente un'opera commemorativa. Il messaggio è una proposta di vita. Che continua oltre il dolore, oltre le difficoltà, oltre le convenzioni. Testimoniata dalle esperienze aperte dei familiari, dalla unità solidale nel legame con Andrea. Un carisma che lega generazioni diverse, non solo nei legami di sangue (i quattro figli/e nati dai matrimoni con Nadia e Valentina) ma anche e soprattutto in quelli artistici. Gli “Undas”, tre ragazzi che studiano e interpretano Andrea, sono dopo i Tazenda, i frutti di una continuità. Tutta sarda che da Maria Carta, ad Andrea, a Gino Marielli, a Beppe Dettori a Giovannino degli Undas e chi verrà ancora, continua a scoprire l'essenza della vita.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.143) 18 aprile 2013 22:34

    Buona sera Voi tutti io ho una certa età circa 65 e venendo in SARDEGNA per lavoro e per le vacanze sentii per la prima volta in occasione di una festa con amici SARDI a Quartu Sant’ Elena una canzone che mi è sempre rimasta nel cuore e in questi giorni per mezzo di una Amica o no ci stiamo arroccando su posizioni divergenti Lei quella canzone me l’ha mandata tramite mail e per me è UNA ELEGIA ALL’ AMORE come pure SONEANIMA LA CANZONE DI PRIMA E’ NO POTHO REPOSARE CANTATA DA FAR VENIRE LE LACRIME AL CUORE DA ANDREA PARODI GRAZIE IMMENSAMENTE GRAZIE A LUI ALLA SARDEGNA E A VOI POPULU SARDU gianfranco  la mia e-mail se magari potesse essere utile a scambi culturali è [email protected] è intestata a Luciano Collina gianfraanco è il mio secondo nome e lo preferisco a Luciano GRAZIE 

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