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Sondaggi: Lega al 29,2% e M5S a 29%. Anche i palloni gonfiati si sgonfiano

Secondo un sondaggio (realizzato su un campione di 1500 individui, dato scritto in caratteri quasi illeggibili) del Fatto quotidiano, la Lega sarebbe sarebbe al 29,2% e il M5S a 29% dei consensi.
Allora, subito titoloni che indicano che Salvini sta sfondando in modo dirompente e che la sua ascesa appare ormai irresistibile.
Come al solito, i media devono sempre spararle più grosse rispetto alla realtà trascurando il fatto che i palloni gonfiati presto o tardi si sgonfiano con la stessa velocità con cui sono stati pompati.
 
Cominciamo col dire che i sondaggi non sono risultati elettorali e non sono mai oggettivi. 
Anzi, spesso sbagliano!
Al momento, la Lega conta 5,7 mio di elettori su un corpo di 45 mio. 
Al Sud è quasi inesistente e in parecchie zone la sua presenza è garantita solo grazie alla coalizione di Centrodestra con Forza Italia e Fratelli d'Italia.
Inoltre, siamo solo agli inizi della legislatura e gli Italiani più che sui Rom e sull'immigrazione vogliono risposte chiare sul tema della crisi ed in particolare sul lavoro, nonché sulla continua ascesa del debito pubblico (che impedisce di fatto il rilancio economico del paese).
Finora su queste questioni cruciali per l'Italia, il governo è rimasto confinato allo stadio delle buone intenzioni e confidando su vaghe (quanto improbabili) speranze. 
E' ovvio che se si continuerà a parlare e sparlare invece di trovare soluzioni a riguardo, questa euforia (pompata in modo ingiustificato dai media che si fondano su sondaggi che non sono voti!) si sgonfierà rapidamente.
La fine fatta da un certo Renzi (che trascinò il PD ad oltre il 40% di consensi alle ultime elezioni europee) è la dimostrazione palese di quanto ho scritto.
 

Yvan Rettore

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.185) 21 giugno 2018 20:09

    Ovvietà >

    Cercano di convincerci che alzare la voce e puntare i piedi è un modo, sin qui “inusitato”, di dare soluzione ai problemi.

    ECCO allora la vasta eco mediatica suscitata dagli annunci e le mosse di rottura del Ministro Salvini in tema di controllo e ripartizione dei flussi migratori.

    Una RISONANZA tale da varcare i confini del nostro paese e da generare pari attenzione nelle comunità limitrofe.

    C’è un però.


    Il messaggio “forte” che si vorrebbe così trasmettere ai partner Europei è che “nessuno ha l’obbligo di farsi carico da solo di tutti i problemi”. Salvo che tra la gente comune rischia di innescare il simmetrico concetto del ”ognuno pensi ai guai propri”. Ergo.

    PIU’ aumenta l’allarme di paventate ondate migratorie e PIU’ i Governanti dei paesi partner avranno l’interesse di “tranquillizzare” le ansie/paure dei propri concittadini.

    Quanto meno evitando di aprire nuovi possibili “varchi”.

    E in una “prova di forza” è impensabile spuntarla contro un gruppo di avversari coalizzati.


    L’Europa è ben lungi dall’avere un’anima politica. MARCARE i ”torti” subiti allontana i presupposti per una condivisione.

    Sono tutte “ovvietà”.

    Si sa. La Febbre del Tribuno non conosce remore, limiti ...

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