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Soldi pubblici per finanziare il Meeting di CL

Il 21 agosto, è iniziato, come ogni anno, il “Meeting di Rimini”, kermesse di Comunione e Liberazione, della quale fa parte il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, e tanti altri.

Come tutti sanno, CL è ben radicata nel territorio nazionale, specialmente in quello lombardo. La Politica, le istituzioni, la sanità sono settori nei quali CL è molto presente, e il suo modo di far politica incide particolarmente bene nei “piani alti” dei palazzi che contano.

Ecco dunque che la giunta regionale lombarda trasferisce ben 84 mila euro, cifra in apparenza fortemente ridimensionata. L’anno scorso infatti, è stata di 234 mila euro così suddivisi: 168 mila di competenza della direzione centrale relazioni esterne, 50 mila sono di competenza della direzione generale della Famiglia e 16 mila della direzione generale delle infrastrutture. La causale generalmente utilizzata è la seguente: “partecipazione ad iniziative di comunicazione”. Quest’anno, in affiancamento a Formigoni troviamo “Trenord”, compagnia ferroviaria partecipata dalla stessa Regione Lombardia che porterà ulteriori finanziamenti per “arrotondare” il fondo regionale.

Mica finisce qui, anche la Regione Sardegna, con una delibera del governatore Ugo Cappellacci datata 26 luglio, versa al Meeting di Rimini una somma pari a 100 mila euro. La Regione Veneto trasferisce circa 38 mila euro, con una delibera firmata dal governatore Luca Zaia proprio qualche giorno fa. La Regione Lazio partecipa con 100 mila euro, la Regione Abruzzo con 20 mila euro, la Regione Emilia Romagna tramite l’Apt con 100 mila euro, la Provincia di Rimini con 37 mila euro, la Regione Friuli Venezia Giulia con 100 mila euro, la Provincia di Trento con 15 mila euro e per finire Ministero del Lavoro, Inps, Inpdap, Inail con una cifra che si aggira intorno ai 170 mila euro.

Tutto questo, in un momento particolarmente difficile della situazione economica italiana. In un Paese, stretto nella morsa di una finanziaria che taglia lo stato sociale, soldi pubblici vengono elargiti ad un movimento già ben finanziato da sè e già ben supportato da aziende e banche, figurano infatti fra gli sponsor, Intesa San Paolo, Finmeccanica ed Enel.

L’Italia è il Paese dell’eterno conflitto di interessi, di una casta che manipola magistralmente denaro che scompare e ricompare dove fa più comodo, dove le istituzioni, “lobbizzate” dai poteri forti sono sempre più lontane dalla vita quotidiana della gente comune.

Quando si penserà a sponsorizzare le fasce più deboli di una società alla deriva? Quando riusciremo ad andare oltre?

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