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Soldi: dammi tre parole

Nella prima manovra economica del nuovo governo targato Giorgia Meloni, ci sono tre modifiche che fanno discutere, ovvero l’innalzamento della quota al tetto del contante prelevabile, il pagamento con le carte elettroniche (Pos), e l’eliminazione graduale del reddito di cittadinanza.

Tetto al contante

Il tetto sul contante è una misura attraverso la quale i governi fissano un limite entro cui è possibile effettuare transazioni con il denaro contante. In Italia il tetto sul contante esiste addirittura dai tempi della lira: nel 1991 infatti la limitazione era di 20 milioni di lire.

Nel corso del tempo però, il confine è progressivamente diminuito: nel 2008 era di 12.500 euro, nel 2010 di 5mila euro, nel 2011 di mille euro. Nel 2016 invece risalì a 3mila euro, ma nel 2020 scese nuovamente, stavolta a 2mila euro. Dal 2023 era prevista un ulteriore abbassamento a 1000 euro, ma l’intervento del nuovo governo ha bloccato la discesa portandolo a 5000 euro. E’ di questi giorni l’annuncio dell’Unione Europea che ha fissato il tetto al contante alla cifra di 10.000 euro.

Pagamenti con la carta elettronica

Cosa prevede la normativa in vigore per l’utilizzo del POS,

che dal 30 giugno 2022, per chiunque eserciti attività da professionista o commerciante, il POS obbligatorio. Di pari passo entreranno in vigore anche le sanzioni, previste qualora non ci si adegui e non si accettino, quindi, pagamenti elettronici.

Dal 2023 invece, nessun obbligo di accettare carte per spese fino a 60 euro. Dal 2023, stop all’obbligo per gli esercenti e i professionisti di accettare pagamenti con carte e bancomat se la spesa è fino ai 60 euro. Pertanto i commercianti potranno sotto quella cifra rifiutarsi di accettare il pagamento con la carte senza andare incontro a sanzioni.

Sempre dal 1° gennaio 2023 comincerà la chiusura al reddito di cittadinanza, tanto indigesto all’economia nostrana .Intanto il contributo sarà infatti riconosciuto solo per sette o otto mensilità agli abili al lavoro tra i 18 e i 59 anni che non abbiano nel proprio nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni di età, per poi chiudersi definitivamente nel 2024. Il governo prevede un risparmio di 8 miliardi alla sua chiusura.

E’ molto chiaro che questa manovra economica va nella direzione voluta dalla pancia elettorale di questo governo. E’ evidente che una parte di cittadini e commercianti vuole sentirsi libera di gestire un flusso di denaro senza rendere conto a nessuno. Mentre per quanto riguarda l’abolizione del R.D.C. si vuole preparare il terreno facile al reclutamento di “braccianti” per la stagione turistica. La Santanchè ne sarà felice…

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.105) 17 dicembre 2022 16:23

    Non ho mai visto un governo (di destra di centro o di sinistra) che non si proponesse in favore di chi lo ha eletto. E certo che la Meloni si rivolge al proprio elettorato, a chi vuole che si rivolgesse?. Ergo i provvedimenti adottati sono in linea (anche se al momento per difetto ) con le promesse fatte. Semmai bisogna chiedersi come ha fatto Meloni a diventare premier. Credo però che la domanda andrebbe rivolta in primis al trio PD Letta, Draghi e Mattarella. Loro, e la cricca della informazione mainstream che gli gravita attorno, conoscono perfettamente la risposta.

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