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Sierra Leone, un appello contro la mortalità materna in vista delle elezioni

Tra un mese, il 17 novembre, in Sierra Leone si svolgeranno le elezioni presidenziali e parlamentari.

Dal 2002, anno della fine dell’atroce conflitto che ha stravolto il piccolo paese africano per oltre un decennio, la ricostruzione ha fatto passi avanti considerevoli tenendo conto dell’eredità di dolore lasciata dalla guerra civile. La smobilitazione e il reinserimento dei bambini soldato nella società civile è stata complessa. Le cure mediche e psicologiche per le migliaia di mutilati e di vittime della violenza sessuale hanno richiesto risorse e competenze.

Non è una storia esente da insuccessi, quella della Sierra Leone. Di giustizia ne è stata fatta poca, e il grosso è merito del Tribunale speciale per la Sierra Leone – un tribunale misto nazionale e internazionale – con la recente condanna dell’ex presidente liberiano Charles Taylor. Ma altrove i dopoguerra sono stati peggiori.

Le elezioni del 17 novembre sono un’ulteriore opportunità per il cambiamento. Le organizzazioni locali e internazionali per i diritti umani stanno chiedendo ai candidati d’impegnarsi su una serie di punti: tra gli altri, porre fine alla discriminazione contro le donne e le ragazze, garantire che gli autori delle violazioni dei diritti umani della guerra civile siano processati, migliorare il funzionamento del sistema di giustizia penale e abolire la pena di morte.

Altre due richieste riguardano i servizi di salute materna e l’accesso delle donne e delle ragazze ai diritti sessuali, riproduttivi. Dal 2009, Amnesty International e gli attivisti per i diritti umani in Sierra Leone conducono una campagna per l’accesso alle cure mediche per donne e ragazze; per salvare la loro vita, in quello che vorrebbero fosse il momento più bello.

Nel 2010 il governo della Sierra Leone ha avviato un programma di cure mediche gratuite – l’iniziativa “Cure mediche gratuite” - per le donne in gravidanza e in allattamento e i bambini al di sotto dei cinque anni. Nonostante alcune difficoltà, questo programma ha permesso a tante donne e ragazze che vivono in povertà di accedere a cure mediche per la salute materna di vitale importanza che altrimenti non sarebbero riuscite a permettersi. Ma tutto questo potrebbe cambiare con l’arrivo del nuovo presidente poiché questo programma non è sancito da alcuna legge.

Le elezioni sono l’opportunità per sollecitare il prossimo presidente a tutelare le cure mediche gratuite in Sierra Leone e a rendere il programma legalmente vincolante. Devono, inoltre, essere creati i meccanismi necessari a garantire la sua attuazione e le donne e ragazze che hanno subito una violazione dei loro diritti devono poter ricorrere alla giustizia.

Su questo, Amnesty International ha promosso un appello, le cui firme saranno consegnate al presidente eletto il 17 novembre. Qui è possibile firmarlo!

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