Sicurezza sul lavoro: i rischi chimici

Solo 1 lavoratore su 4 si sente pienamente informato sui rischi chimici: lo rivela un’indagine Landoil che mette in luce l’esigenza di formazione e una maggiore attenzione nel maneggiare materiali tossici e potenzialmente pericolosi
Un recente studio condotto da Landoil Technology, azienda del Gruppo A+B Industrial Tools Company, in collaborazione con Brain on Strategy, ha messo in luce la situazione attuale della sicurezza sul lavoro in Italia, con particolare attenzione all'uso di sostanze chimiche potenzialmente pericolose.
L'indagine, che ha coinvolto oltre 1000 lavoratori tra personale operativo e dirigenziale, rivela un quadro di consapevolezza sufficiente ma con ampi margini di miglioramento. Solo il 24,6% dei lavoratori si dichiara "molto" informato sui rischi legati alle sostanze chimiche, mentre la maggioranza (48,6%) si considera "abbastanza" informata.
Riccardo Bailo, Presidente e CEO di A+B Industrial Tools Company, sottolinea l'importanza di questi risultati: "I dati confermano la priorità dei temi legati alla sicurezza sul lavoro nelle aziende italiane, un pilastro fondamentale che richiede un impegno costante."
Lo studio evidenzia disparità significative tra i diversi ruoli aziendali e settori. I ruoli direttivi mostrano una consapevolezza superiore del 34% rispetto alla media nazionale, mentre gli operatori presentano un gap informativo del 18% sotto la media. Il settore chimico e metalmeccanico si distinguono positivamente per l'attenzione alla sicurezza.
Emergono inoltre differenze territoriali rilevanti: il Centro Italia e la Sardegna mostrano livelli di informazione superiori del 15% rispetto alla media nazionale, seguiti dal Nord Ovest. Preoccupante la situazione nel Sud Italia, dove la consapevolezza sui rischi è inferiore del 20% rispetto alla media nazionale.
Un aspetto critico riguarda la percezione degli investimenti in sicurezza: solo il 20,3% dei partecipanti li giudica "molto" adeguati, mentre il 36,5% li considera "abbastanza" sufficienti. Solo il 21,5% dei lavoratori riceve aggiornamenti regolari sui protocolli di sicurezza.
Particolare attenzione è stata dedicata al settore degli oli lubrorefrigeranti e lubrificanti industriali. Solo il 10,3% dei lavoratori si dichiara "completamente" informato sui rischi specifici, e solo il 22% delle aziende effettua verifiche regolari sullo stato delle emulsioni lubrorefrigeranti.
Questi risultati evidenziano la necessità di maggiori investimenti in formazione e sicurezza, soprattutto considerando che gli infortuni sul lavoro continuano a rappresentare un'emergenza nazionale. Nei primi undici mesi del 2024, l'INAIL ha registrato un aumento dello 0,1% delle denunce di infortunio rispetto al 2023 e un incremento di quasi il 22% nei casi di malattie professionali.
La sfida per le aziende italiane rimane quella di costruire una vera e propria cultura della prevenzione, capace di limitare gli incidenti e garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti i dipendenti.
Conclude Riccardo Bailo: “L’indagine ha messo in luce uno scenario dove la maggior parte dei lavoratori mostra una conoscenza solo parziale dei rischi legati agli oli lubrorefrigeranti e lubrificanti industriali, mentre i controlli regolari sulle emulsioni risultano insufficienti in molte realtà aziendali. Anche il supporto tecnico, riconosciuto come adeguato da meno della metà degli intervistati, necessita di un sostanziale potenziamento attraverso programmi di formazione continua, sistemi di monitoraggio più rigorosi e una consulenza specializzata che accompagni le aziende nell'intero ciclo di utilizzo del prodotto. Solo un approccio così strutturato può efficacemente prevenire criticità come la proliferazione batterica e il deterioramento delle emulsioni, fenomeni che mettono a rischio non solo la salute degli operatori ma anche la qualità e l'efficienza dei processi meccanici. Questo scenario ci spinge a intensificare il nostro impegno nell'offrire non solo prodotti sicuri, ma anche un supporto tecnico completo e programmi di formazione specifici per colmare le lacune che ancora oggi esistono".
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