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Shamsia Hassani: l’arte vola come uccelli della non nazione

Shamsia Hassani è su Facebook e su You tube come tante giovani influencer nel mondo del web, con una sua pagina anche piuttosto seguita, scritta in inglese: 

"L'arte cambia le menti delle persone e le persone cambiano il mondo...Il mio progetto utilizza graffiti e pittura di arte di strada 3D per dimostrare il potere dell'arte su tutte le persone. L'argomento delle mie opere è una donna afgana con e senza burqa, sto combattendo per portare un cambiamento positivo mentre tolgo i brutti ricordi della guerra. Poiché tutti dimenticano le donne nella società, dipingere le donne in modo pubblico può incoraggiare altre persone a vedere le donne nella società in modo diverso.
La libertà non è rimuovere il burqa, è avere la pace. Il soggetto ha una chitarra molto particolare ma non la usa per riprodurre musica. Invece gioco con parole non dette.Nel mio progetto di street art in 3D c'è una donna afgana che non dice le parole nel suo cuore, ma suona quelle parole con la sua chitarra. Vuole mostrare la magia dell'arte alle persone. Non guarda e non dice nulla per confermare che nel mio paese le cose sono negative all'80%, ma che dietro le cose sono positive al 20% e che possiamo sviluppare quella positività. Il 20% di luce può spezzare l'80% di oscurità, perché questo è il potere della luce. Anche meno luce sarebbe sufficiente."

Shamsia è nata a Teheran nel 1988, definita graffiti writer e anche professoressa di scultura all'Università di Kabul.I suoi genitori, originari di Kandahar, sono emigrati durante gli anni della guerra a Teheran, in Iran. Lei poco più che una bambina ama la pittura ma non le viene permesso di studiare le arti, studi proibiti per gli studenti originari dell'Afghanistan ma nel 2005, studia arte tradizionale all'Università di Kabul.

Successivamente trova lavoro come docente incaricata e in seguito professore associato di scultura presso l'università. Nel 2009, è stata tra i primi 10 artisti selezionati per l'Afghan Contemporary Art Prize, è stata nominata per l'Artraker Award, un premio assegnato da una società inglese che premia gli autori delle arti visive che "ispirano individui e organizzazioni a comprendere meglio e reagire a guerre, conflitti armati".Hassani presenta il suo lavoro in formato digitale attraverso il progetto intitolato Dreaming Graffiti.

Presenta quindi una serie in cui dipinge o fotografa colori e immagini su foto digitali per esplorare i problemi di sicurezza personale e nazionale.Ha reso popolare la "street art" nelle strade di Kabul. Espone la sua arte digitale e la sua street art in India, Iran, Germania, Italia e Svizzera e nelle missioni diplomatiche di Kabul.

Il 14 giugno 2013 realizza un affresco murale all'Unione operaia di Ginevra, nel quartiere delle Grottes con delle donne migranti vittime di violenze e ricoverate in centri d'accoglienza. Il 14 giugno è una data simbolica in Svizzera perché quel giorno viene commemorato lo sciopero delle donne del 14 giugno 1991. Nel giugno 2013 Shamsa si è anche recata anche a Zurigo come parte delle attività del centro culturale Rote Fabrik.Nel 2014, Hassani è finalista per il premio Artraker con il suo progetto La magia dell'arte è la magia della vita. Lo stesso anno è stata nominata tra i 100 membri dei global thinkers.

In un corso organizzato a Kabul da Combat Communications nel dicembre 2010 Hassani apprende l'arte dei murales da Chien Chu Lee, un artista del Regno Unito. In seguito a questo workshop inizia la pratica della street art sui muri delle case nelle strade di Kabul. Adotta questa forma di arte perché le bombolette spray e gli stencil sono molto più economici delle forniture artistiche tradizionali.Una delle sue opere sulle pareti del Centro Culturale della capitale è una donna che indossa un burka seduta sotto una scala. L'iscrizione sottostante recita "L'acqua può ritornare in un fiume arido, ma cosa succede al pesce morto?". Conclude il suo lavoro rapidamente, in 15 minuti, per evitare molestie, e dichiara che il suo lavoro non è islamico.Sostiene che con il suo lavoro vuole opporsi all'oppressione delle donne afgane nella loro società.
Da Huffington Francia traduco e riprendo:
"Molte persone in tutto il mondo pensano che il burqa sia il problema. Credono che se le donne tolgono il burqa, non avranno più problemi. Questo non è vero,quando le donne non lo fanno non hanno accesso all'istruzione, è un problema più grande del burqa perché quando lo tolgono, lo incontrano sempre. Dobbiamo concentrarci sui grandi problemi...Non ho sempre l'opportunità di fare graffiti all'esterno, solo una volta ogni due o tre mesi. A volte per motivi di sicurezza, altre volte non posso andare in un posto a causa della gente."
L'arte vola come uccelli senza nazione...Io non aggiungo altro ma spero di essere riuscita a dirvi che c'è, vive e lavora con passione, esiste e resiste come tante meravigliose giovani donne nel mondo, Shamsia Hassani.
 

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