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Sfida scudetto: giù la maschera

Dopo 21 giornate il Campionato sta iniziando a far venire allo scoperto le reali ambizioni delle varie concorrenti. Assieme all'Inter anche il Napoli può credere seriamente allo Scudetto, mentre l'Atalanta si appropinqua a derubricare le proprie ambizioni.

Il campionato di Serie A sta gradualmente levando il velo d'incertezza e di ambiguità che sino a poche settimane or sono celava le reali prospettive di gran parte delle affiliate alla massima divisione. Dopo 21 giornate non è per niente facile mascherare i propri limiti e le proprie potenzialità, e tutto quello che si teneva in serbo inizia ora a palesarsi con evidenza più o meno marcata. Così quello che prima si poteva soltanto intuire o intravedere, adesso lo si può iniziare a percepire più o meno distintamente. E tutto ciò che poteva prestarsi ad interpretazioni fuorvianti oggi viene denudato dalle vesti dell'inganno. Il tempo della dissimulazione sta via via svanendo, lasciando spazio al periodo in cui la veridicità è solita reclamare il proprio avamposto sulla frontiera delle previsioni.

IL NAPOLI SI METTE A NUDO

Ed è così che ad esempio il Napoli di Antonio Conte non può più nascondersi. Le sue ambizioni, dopo esser a lungo trapelate, stanno venendo chiaramente allo scoperto, palesandosi in tutto il loro splendore. Sino a qualche mese fa le aspirazioni del team presieduto da “don Aurelio” si erano limitate ad affacciarsi timidamente e fra diverse titubanze sul balcone fiorito dei desideri proibiti, ed i reali aneliti di gloria rimanevano all'ombra di tante incognite e svariate perplessità più o meno legittime. Lo Scudetto restava più che altro una nobile suggestione, una sorta di plausibile eventualità ben distante da una palpabile opportunità. Ebbene, oggi non è più così. Adesso che gli indizi stanno diventando prove inconfutabili e che le supponenti illazioni stanno mutando in deduzioni attendibili, possiamo affermare con viva decisione, servendoci delle chiavi della concretezza, che il team campano ha il lecito diritto e soprattutto l'oneroso dovere di puntare il cannocchiale della speranza oltre la costellazione della sobrietà, per scrutare quella magnificenza galattica che sino a pochi mesi fa avrebbe avuto dell'inimmaginabile. La partitissima vinta sabato scorso contro l'Atalanta rappresenta solamente l'ultima attestazione di validità del lodevole progetto dalle amplissime vedute approntato dalla compagine azzurra. Il Napoli è certamente una squadra molto forte sotto numerosi punti di vista, solida, matura (anche caratterialmente) e ben strutturata per mirare seriamente al ritorno sul trono dorato della Serie A. I partenopei sono attrezzatissimi in ogni reparto, dal pacchetto arretrato (che può contare sulla sfavillante condizione di Di Lorenzo, Rrahmani...) al fronte offensivo, passando per la zona mediana del campo (avvalendosi di gente del calibro di Anguissa, McTominay, Lobotka, Neres...), tornata agli standard elevatissimi di due anni fa. Non si vedono veri limiti se non nella mancanza di una valida alternativa a R. Lukaku e nell'assenza di un autentico bomber di sfondamento quale sino a pochi anni fa sarebbe potuto essere proprio il belga, quando l'anagrafe non ne aveva ancora smorzato la dirompente forza d'urto. Per il resto il Napoli è una corazzata idonea a superare ogni ostacolo ed a resistere a qualsiasi attacco.

ATALANTA, E' STATO BELLO SOGNARE

Questo torneo inizia dunque a porre in risalto i veri propositi delle varie concorrenti, e così oltre a dirci sin dove potranno spingersi alcuni team, nel contempo inizia a comunicarci sin dove certuni non potranno arrivare. È il caso dell'Atalanta. La compagine di G. Gasperini dopo aver a lungo accarezzato la magica libidine di concorrere per il Titolo, a seguito delle ultime uscite non proprio impeccabili (su tutte il k.o. casalingo rimediato nello scontro diretto col Napoli), sembra accingersi a desistere da certi propositi allettanti, ripiegando su mete un po' più fattibili e un po' meno eclatanti. Francamente c'era d'aspettarsi un arretramento delle proprie mire espansionistiche, per un team che in fondo, visto il recente cambio di status, non poteva essere ancora pronto per il fatidico traguardo, per un grande balzo che in genere richiede un rodaggio più lungo e complesso. A quanto pare per questa stagione la Dea dovrà ammainare lo stendardo delle illusioni, deviando il proprio mirino su bersagli più consoni alla sua levatura. Rimane ad ogni modo un prestigioso 2° posto (mica poco) da difendere dai possenti attacchi dell'Inter. I nerazzurri di S. Inzaghi probabilmente rimangono i veri favoriti per lo Scudo tricolore. Il collettivo milanese è tecnicamente inarrivabile per qualunque rivale, strutturato per competere ad altissimi livelli. Sebbene contrariamente all'attuale capolista del Napoli sia impegnato anche sul fronte europeo, che alla lunga potrebbe inficiarne il rendimento, l'Inter rimane in pole position nelle previsioni tricolori poiché è altrettanto vero che rispetto ai partenopei può contare su di una panchina extralarge di assoluto rispetto, che dovrebbe ammortizzarne le fatiche internazionali.

OCCHIO ALLA JUVE

Nel trio di testa succitato potrebbero intrufolarsi alcune squadre non messe in preventivo. Fra le possibili mini vaganti di questo torneo, che possono ambire a giocare qualche scherzetto alle più accreditate della vigilia, vi è sicuramente l'impavida Lazio, anche se dopo l'avvio a razzo delle prime giornate pare accingersi ad abbassare considerevolmente le proprie quotazioni sfarzose, ricollocandole nel proprio ambito di competenza. Sulla stessa lunghezza d'onda viaggia la Fiorentina di R. Palladino, che nelle ultime settimane si sta limitando a vivere della cospicua rendita accumulata nella prima parte del torneo. Ma a dispetto della marcata flessione che li sta interessando, i viola rimangono un avversario molto temibile e minaccioso, e non è ancora da escludere un loro imminente rientro nelle parti nobili della graduatoria, per sgomitare magari fra le big three, approfittando di un loro eventuale calo che da qui in avanti potrebbe coinvolgerle. Ma ad inquietare maggiormente le protagoniste di questa prima parte di campionato potrebbe essere la Juventus (ancora imbattuta!), che dopo il convincente 2-0 rifilato al Milan - rivincita ideale del match di Supercoppa italiana perso immeritatamente da Madama - si è rimessa prepotentemente in carreggiata, dimostrando d'essere ancora una squadra idonea per volare in alta quota. D'altronde la Juve è pur sempre la Juve, dura a morire...

 

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