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Serracchiani, lo stupro e gli immigrati | L’attenuante di essere italiano

Un immigrato stupra una ragazza è una notizia che indigna tutti quanti e provoca un’enormità di commenti, molti dei quali si dilungano sulle punizioni più fantasiose che potrebbero essergli inflitte. Un italiano stupra una ragazza, invece, è una notizia che provoca reazioni più variegate, si cerca di capire di che tipo di ragazza si tratti, dove si trovava, com'era vestita, ecc. 

Un immigrato ubriaco investe un pedone e scappa è pure una notizia che indigna, meno della precedente, certo, ma indigna pure, perché sembra che molti non ne possano più di immigrati ubriachi che investono pedoni e scappano. Invece, un italiano ubriaco che investe un pedone e scappa è una notizia fino a un certo punto, perché tanta gente muore sulle strade tutti i giorni, bisogna capire l’esatta dinamica dei fatti, ecc.

Si dirà che negli esempi riportati anche l’italiano come l’immigrato sta violando la legge, ed è vero, ma è anche vero che diversa è la reazione popolare. Dopo le esternazioni della Serracchiani sappiamo che è affrettato liquidare tali reazioni, che su catenaumana imolaoggi raccolgono migliaia di like, come stupidi esempi di razzismo, si tratta di buon senso. 

Il buon senso della Serracchiani - bisogna riconoscerlo - è proprio terra terra. Lo stato non è più una comunità della quale si fa parte, ma un'estensione di casa propria. Non diremo più "lo stato siamo noi", ma "lo stato è casa nostra". In questa prospettiva è logico che a casa propria uno sia padrone di violare la legge più di quanto lo sia un ospite. Per dire, a casa mia posso pure rompere un vaso di cristallo perché sono nervoso, ma non è la stessa cosa se per lo stesso motivo lo rompe uno che ho invitato a cena. 

Dunque, argomenterà la Serracchiani, un immigrato impazzito che comincia a colpire con un’ascia i passanti e un italiano impazzito che comincia a sparare dal balcone sui passanti non sono la stessa cosa, perché uno a casa propria ha più diritto di impazzire di quanto non ne abbia uno che a casa propria non è. Non si può pretendere che per impazzire un italiano se ne vada una settimana in Messico o a fare una crociera ai Caraibi, mentre un immigrato poteva pensarci prima e impazzire prima di arrivare in Italia.

Siccome il buon senso esige delle norme, la Serracchiani, che è pure avvocato, può farsi promotrice di una proposta di legge che disciplini la questione. Oso immaginare che ci siano le premesse per delle larghissime intese che vadano da Salvini alla stessa Serracchiani. La soluzione più lineare, nonché la più ovvia, è quella di punire il delitto tenendo conto di chi l’ha commesso, introducendo l’attenuante di essere italiano. 

 
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