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Serie A | I sogni dell’Udinese e la caduta della Juventus

Avvio di stagione da urlo per il team di Andrea Sottil... . I friulani non si fermano più, e sul sentiero delle speranze proibite ne fa le spese persino l'Inter...

Adesso che siamo giunti alla 7^ Giornata, il Campionato pian pianino inizia a spogliarsi del tegumento delle impressioni e delle apparenze, per accingersi ad esibire qualcosa di attendibile, di tangibile, di vero. La circoscrizione delle sensazioni tende a restringersi sempre più, per lasciare il posto alle prime timide certezze, alle prime rivelazioni concrete. Ancora non si può scorgere nitidamente la squadra che sarà destinata a comandare la truppa della Serie A (ma se ne intravedono le tinte azzurre...), tuttavia i team che quasi sicuramente non saranno coinvolti nella disputa per arrogarsi il diritto, l'onore e l'onere di capeggiare lo schieramento della massima divisione stanno di già palesandosi all'orizzonte delle supposizioni razionali.

LA CADUTA VERTICALE DELLA JUVENTUS

Ci riferiamo ovviamente ad Inter e Juventus, la cui andatura caduca ed approssimativa non lascia presagire nulla di positivo per il futuro. Le due nobili compagini stanno vivendo un'involuzione molto drastica che fatica a trovare una spiegazione che affondi le radici nella ragione, e si sa, quando s'ignorano le cause di cotanta pochezza, in genere si stenta a trovarne anche le soluzioni, il che rischia di prolungare oltremisura il periodo lugubre delle squadre interessate. In particolare stupisce il degrado di gioco e risultati della zebra, che, nonostante una campagna acquisti sontuosa volta a farla riemergere dalla limitatezza, persiste cocciutamente nell'abbeverarsi alla fonte della mediocrità, col pericolo incombente di forgiare una sorta di mediocre età senza molti precedenti nella gloriosa storia bianconera. Il k.o. di Monza - primo successo in A per la matricola brianzola - ha pennellato ad arte il periodaccio della “Allegri brigata”, che si appropinqua ad abbandonare anzitempo al proprio destino irriguardoso i leciti propositi di rivalsa che la piazza e la tradizione giustamente pretendevano dopo un paio di stagioni vissute sul lastrico della mestizia, alla mercé delle intemperie delle amarezze e delle frustrazioni. Per evitare di sprofondare nella palude dell'afflizione, alla società di Andrea Agnelli non rimane che pregare il proprio dio...in (Federico) Chiesa, cioè sperando magari nei suoi miracoli prossimi venturi, auspicando altresì che i tentacoli di polpo Paul (Pogba) possano avviluppare la crisi nera per poi stritolarla per bene...

UDINESE DA URLO

Per una squadra bianconera che soffre se ne contrappone un'altra dagli identici colori ma dal blasone decisamente meno guarnito, ed è l'Udinese. La squadra friulana è la vera lieta sorpresa (se non includiamo l'Atalanta, semmai una lieta realtà) di quest'avvio di torneo ed incarna in maniera ottimale le potenzialità, a volte sin troppo nascoste, delle provinciali della nostra A, che non di rado riescono ad emergere in tutto il loro splendore e la loro forza, attentando con successo (conseguendo discreti risultati, magari transitori ma molto rilevanti) alla sacralità di certi dignitari ed alla prosopopea delle previsioni. Il 3-1 con cui il team allenato da A. Sottil ha preso a revolverate la poderosa Inter raffigura ineccepibilmente la partenza lanciata di una società che sta vivendo un periodo magico e che da diversi lustri banchetta in maniera disinvolta fra la borghesia del nostro calcio. Nonostante si avvalga di una discutibile politica esterofila che in pratica tiene regolarmente all'ombra di certe esigenze aziendali il prodotto italiano, mostrandosi sensibile esclusivamente ai propri egoismi d'impresa, non si può negare come l'Udinese abbia una dirigenza veramente competente e sagace, che riesce a sopperire con l'abilità e l'ingegno ad una disponibilità economica non certo di primo livello. Confermando la tesi secondo cui quando si posseggono delle buone idee, prima o poi qualche spruzzo dal mare della saggezza oltrepasserà gli scogli dell'esiguità, bagnando il terriccio duro e compatto dell'improbabile, rendendolo congeniale alla crescita di bellissimi narcisi, che magari avranno vita breve, ma che la fotografia della memoria conserverà per sempre. Se il bellissimo momento dell'Udinese sembra destinato a non oltrepassare la soglia ben sorvegliata dal temporaneo, l'altra provinciale di lusso, l'Atalanta, dalle basi ben più consolidate, ha tutti documenti in regola per affittare la tenuta dei sogni a lunga scadenza, ed il successo corsaro sul podere della Roma ribadisce una volta di più le pregevoli intenzioni dei bergamaschi, conferendo nuova luce ai propri aneliti d'alto rango.

 

 

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