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Scontro Fini-Berlusconi

Scontro Fini-Berlusconi

Ho assistito su “Rainews24”, in diretta, allo scontro Berlusconi-Fini al Consiglio nazionale del PDL.
 
Mentre il ministro Brunetta, all’inizio del suo intervento, diceva che si stava divertendo, la mia impressione è stata quella di un’atmosfera di estrema tensione e nervosismo.
La cosa che mi ha sorpreso è il fatto che Berlusconi abbia accettato, per la prima volta, di confrontarsi davanti alle telecamere con un avversario tra i più ostici della sua quindicennale storia politica. Si è rivelato un errore.
 
Convinto di poterlo screditare, umiliare o addirittura ridicolizzare davanti alla sua claque, sempre pronta all’apoteosi del capo, ha invece dovuto incassare prima di poter replicare, manifestando uno stato di ira e d’impotenza contro la forza delle argomentazioni e delle ragioni di dissenso politico dell’avversario.
 
La figura di Fini, che parlava con piglio, sicurezza e con gesto disinvolto, senza tradire soverchia emozione, anzi sciogliendosi man mano che passavano i minuti, contrastava nettamente con l’aria dimessa, il volto imbarazzato dei presenti e dei suoi ex-compagni inquadrati dalla telecamera, sui quali piovevano le parole dell’oratore con il suono dell’accusa implicita di servilismo e sottomissione al padrone.
 
La replica concitata ed irata del “capo” dissacrato è stata immediata e scomposta ed ha peggiorato l’impressione, che ormai tutti hanno, di un uomo abituato a comandare, che non ammette dissensi, che non ha alcuna concezione liberale della politica, che ama governare come un “sultano”.
 
Ha minacciato alla fine dello scontro l’avversario di espellerlo, se non si accoderà alla volontà della maggioranza, cioè sua.
 
Minacciare di espulsione uno dei fondatori del Pdl, mentre si tollerano, anzi si proteggono all’interno di quella formazione, personaggi gravemente indiziati o addirittura già condannati, è un errore politico ancor più grave di un politico, che presume di non sbagliare mai.
 
Né mi hanno convinto molti commenti esagerati o faziosi, espressi a caldo, che prevedono una probabile e prossima possibilità di messa al bando degli eretici.
Sarebbe la peggiore sciocchezza politica di quel partito. Si trasformerebbe da berlusconiano in… togliattiano. Che poi son quasi la stessa cosa!
 

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