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Schede taroccate, tre arresti a Palermo

Va avanti l’inchiesta sui brogli elettorali a Palermo relativi alle elezioni dello scorso maggio. Ai domiciliari l’ex consigliere comunale Gaspare Corso, Francesco Paolo Teresi consigliere della sesta circoscrizione e Vito Potenzano primo dei non eletti alla terza ciscoscrizione per la lista “Azzurri per Palermo”. Sarebbero quattrocentocinquanta le schede false che avrebbero favorito i tre candidati azzurri.
Oltre ai tre politici è finita ai domiciliari anche Silvana Lo Franco, cognata di Corso, che avrebbe svolto un ruolo determinante per l’organizzazione dei brogli, avvenuti in due sezioni, la 460 del quartiere Cruillas e la 19 della zona Guadagna. A marzo le indagini avevano portato all’arresto di due presidenti di seggio, Gaetano Giorgianni e Giovanni Profeta. E proprio grazie a Giorgianni che ha confessato che le indagini sono andate avanti.
 
Secondo Giorgianni, Gaspare Corso invitò i due presidenti di seggio nella sua segreteria politica di via monfenera e gli promise in cambio un lavoro sicuro. Giorgianni nonostante qualche perplessità iniziale alla fine accettò : “ quello che mi urgeva era un lavoro, restare disoccupato a 45 anni è un dramma. Corso mi ripeteva: il lavoro l’avrai sicuro".
Ma il lavoro non fu svolto proprio a regola d’arte ed infatti durante lo scrutinio, i rappresentanti di lista del centrosinistra si accorserò subito che qualcosa non andava e poi il caso fatto esplodere da Leoluca Orlando fece il resto.
Gli inquirenti hanno in mano i tabulati delle decine di telefonate che Corso, Giorgianni e la Lo Franco si scambiarono durante le operazioni di scrutinio, sono diventate un riscontro importante alle accuse della Procura.

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