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Sara Tommasi (bocconiana doc) annuncia: "Mi candido con Scilipoti"

"Sono finiti i tempi delle soubrette in politica. Il berlusconismo è morto e sepolto. Il merito, finalmente, verrà premiato. Mai più bunga bunga, minorenni, culi e tette in bella vista".

Uno ascolta e legge queste affermazioni ogni giorno, e quasi se ne convince guardando l'austerità dei ministri del Governo Monti: seri, a limite tristi, per nulla emotivamente stimolanti. 

Poi arriva la notizia che non ti aspetti. Sara Tommasi, ex fidanzata del calciatore brasiliano Ronaldinho, esce allo scoperto e si butta in politica. Dopo aver fatto sapere ai cittadini italiani che non intende proseguire la sua love story con il conte Alessandro Verga Ruffoni ("voleva fare sesso troppe volte al giorno", ha spiegato Sara) la soubrette ha deciso di rompere gli indugi e puntare dritta a uno scranno in Parlamento. Dopotutto le ultime frequentazioni con Alfonso Luigi Marra l'hanno erudita a sufficienza sulle questioni economiche, fino a trasformarla in una militante attiva contro il signoraggio bancario (nella foto in basso, una curiosa protesta davanti a uno sportello Bancomat). 

In un'intervista rilasciata oggi a Lettera 43 Sara Tommasi è uscita allo scoperto, rivelando che probabilmente si candiderà con il partito di Domenico Scilipoti ("ma solo se sarò prima in lista, perché voglio la certezza di entrare"). Insieme al leader dei Responsabili e a Marra la soubrette ha da poco fondato il Popolo degli Intelligenti. Se si candiderà, sarà proprio lei a difenderci dalle insidie del signoraggio bancario. 

Al giornalista che le ha domandato se si sentisse pronta per un simile passo in politica, Sara Tommasi ha risposto "Sono nata pronta. La prima frase l’ho detta che avevo sei mesi. Mia madre mi toglieva la barbie, e io le dissi: «Mamma non rompere». Non vedo l’ora di andare alla Camera".

L'intervista a Sara Tommasi poi prosegue così: 

D. Certo che strana la vita. Lei così amica di Berlusconi, quando era lui al governo non si è candidata...
R. Ma se sono sua amica e lui non mi ha candidata, che ci devo fare?
D. Ma proprio non le offrì nulla il Cavaliere?
R. Vabbè, veramente mi aveva offerto un posto all’Europarlamento, ma Lele Mora gli disse che era meglio che io non sprecassi il mio talento e investissi nel mondo dello spettacolo.
D. Invece ora è perfetta: lei, laureata alla Bocconi, si candida nell’era dei bocconiani.
R. Appunto, Berlusconi è passato di moda, ora c’è Monti.
D. Bell’amica...
R. Gli do un colpo al cuore dice? Eh, la verità fa male.
D. E lui che la invitava alle sue feste...
R. Andai ad Arcore con la Minetti, che è una mia amica.
D. Ma non aveva detto che non c’era mai stata ad Arcore?
R. Qualche volta ci sono stata. C’erano la Prestigiacomo, la Carfagna. Erano cene di lavoro.
D. Col bunga bunga finale, però.
R. Ma va, quello se lo sono inventate quattro mignotte che non valgono un c... e che volevano essere pagate. Lei ha mai sentito personaggi prestigiosi tipo Carlo Rossella raccontare del bunga bunga?
D. Comunque adesso siamo nell’era della sobrietà, e lei vuole andare in Parlamento.


R. Guarda, adesso me ne vado alle terme con mamma tre giorni, devo riflettere. Perché sai qual è la verità?
D. No. Qual è?
R. Voglio un figlio.
D. Con Marra?
R. Ma la smettete voi giornalisti di insinuare? Vedete due che si allenano assieme e subito saltate alle conclusioni.
D. È lei che parla di «tenera amicizia» con l’avvocato.
R. Stavo passando un brutto periodo con il mio fidanzato.
D. Già, il conte Alessandro Verga Ruffoni...
R. Facevamo troppo sesso, ero stanca, e sono andata qualche settimana a casa dell’avvocato a riprendermi.
D. Quindi niente sesso con l’avvocato.
R. Con l’anziano non si fa sesso, si parla di filosofia. Ha un ingegno indiscusso.
D. E invece il conte pensa solo a quello.
R. E non si laurea. Io mi sono laureata in tre anni alla Bocconi, ho sgomitato, mi sono fatta strada. Lui ha 26 anni ed è ancora lì, perché è nobile, ha avuto tutto facile. Gli ho chiesto quando discute la tesi e ha risposto che l’aula all’università di Camerino non è agibile, è chiaro che prende tempo.
D. È geloso dell’avvocato?
R. Sì, mi ha dato l’aut aut, dice che devo scegliere fra la politica e lo spettacolo. Ma deve capire che io voglio fare politica, e poi chi è lui per dirmi cosa devo fare? Mica è il mio manager.
D. Ma allora il figlio con chi lo fa, col conte o con l’avvocato?
R. No! Non me lo pulisci il vetro. Ma guarda te questi zingari, levati ti ho detto!
D. Pronto?
R. Scusa, sono in macchina.
D. Ah, ecco. Dicevamo del figlio...
R. Sì. Guarda, lo voglio fare in provetta, voglio fare la ragazza madre. Basta uomini.
D. Ecco, meglio sola
R. Ora vado a fare il week end con mamma alle terme e poi decido.

I cittadini italiani, nella morsa della più spietata crisi economica da un secolo a questa parte, possono stare tranquilli. Ci pensa Sara Tommasi a difenderci dalle insidie della speculazione dalle fameliche banche. Lei è bocconiana, si sa, è una "tecnica". Che differenza c'è con Mario Monti...?

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