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Abruzzo, salviamo la telefonista della Nike

"Non cerco, trovo" (Pablo Picasso)

Certo è che si è stanchi delle solite cronache del malcostume. Il giornale lo si sfoglia pigramente la mattina scorrendo i titoli che neanche a colori fanno più presa sui clienti con la tazzina di caffè stretta fra le dita, in piedi come i cavalli e curvi sul frigo del gelato a leggere titoli e occhielli. L'eco di quelli che alle spalle attendono il turno per esprimere a loro volta l'indifferenza verso le cose del mondo soffia fastidiosa sulle orecchie. "A che scopo viviamo, se non per essere presi in giro dal nostro prossimo e divertirci a nostra volta alle sue spalle?". Le chiacchiere da bar appartengono al partito dei populisti con a capo un gruppo di disorganizzazione che ha il compito di spaventare i politicanti della domenica nella consuetudine di un qualunquismo che conduce immancabilmente all'astensionismo. A questo scopo, le chiacchiere girano ovunque e con successo. Soprattutto, tra un boccale di birra e un altro ancora, alla faccia di chi vuole il male altrui.

Verba volant... e questo lo si sa, ma nessuno mai si è pentito dei propri sproloqui. Anzi, c'è chi ha gravemente dichiarato che se avesse avuto un'altra vita, l'avrebbe spesa per lo stesso scopo: il rovesciamento di un ordine di cose, in cui potevano avvenire i fatti che aveva visto. Addossati al bancone, da pomeriggio a sera. La natura non fa calcoli, ma esperienze. Se è il contadino a disegnare il paesaggio e il dito di un bambino un pupazzo sul vetro appannato, con un rapido touch screen si tenterà adesso di salvaguardare il posto di lavoro di una telefonista segnalata in un articolo di "Strana Sanità" abruzzese, pubblicato qualche giorno fa sul quotidiano il Centro.

A Teramo, sempre in Abruzzo, per una risonanza magnetica bisogna aspettare un anno intero. Se tutto fila liscio. Il macchinario complesso per l'esame ce l'ha soltanto l'ospedale del capoluogo e, di conseguenza, non è possibile prenotare nei presidi di altri comuni della provincia. A questo punto, per una cronaca puntuale bisogna ricordare la battaglia del presidente della Regione e Commissario ad acta per la Sanità, Gianni Chiodi, quella di tentare di mantenere i conti in ordine, eliminare gli sprechi, valorizzare il capitale umano, investire in prevenzione, valorizzare le eccellenze e le best practice, raggiungere i benchmark previsti dal Ministero per i Lea, garantire un’offerta sanitaria pubblica di qualità e creare una maggiore integrazione tra sanità pubblica e privata. E, soprattutto, bloccare il trend negativo della mobilità passiva sanitaria. La stessa aria di rinnovamento che sembra non "tirare" dalle parti del CUP della ASL teramana.

Così pare dopo avere ascoltato una telefonata registrata da un giornalista propostosi come un paziente bisognoso di una risonanza a una spalla. Il finto "sprovveduto" si è sentito rispondere appresso la richiesta di prenotazione che il primo posto libero per la visita medica sarebbe stato disponibile nell'agosto del 2015. Dallo stupore allo sbigottimento. In barba alla politica del governatore Chiodi, dal call center giungono suggerimenti per una soluzione più rapida della questione con una elencazione di altre strutture sanitarie convenzionate, finanche fuori regione. Alla faccia della mobilità passiva. Apriti cielo! Il direttore generale della ASL, Paolo Rolleri, appresa la notizia, ha immediatamente provveduto a formalizzare la richiesta di sostituzione della telefonista della “Cooperativa Nike", che dal 2 novembre 2011 svolge il servizio di prenotazione al CUP. Continua poi l'alto dirigente nell'esprimere la speranza che l'accaduto, già ritenuto "fuori dal mondo", non sia una prassi consolidata. E si domanda pure se tutto ciò sia stato il frutto di una leggerezza o se "quei consigli, quantomeno impropri, non giovino a qualcuno". Di certo, ha aggiunto, si andrà fino in fondo per verificare "se c'è un disegno dietro".

Nel frattempo, le ultime ruote del carro tremano. I controllori tramano. "Salvate la telefonista della Nike!". Qualcuno è in grado di dimostrare e testimoniare, con i documenti alla mano, che proprio all'interno dell'ampio salone dei locali adibiti alla prenotazione e pagamento dei ticket per le prestazioni sanitarie si distribuiscono copie fotostatiche nelle quali si elencano quattro alternative a una attesa impossibile di mesi e mesi per un accertamento. Tre fuori provincia. L'altra, fuori regione, nelle vicine Marche.

La documentazione è consultabile qui e qui.

Oltre alle eloquenti immagini allegate in questo reportage, si mette a disposizione un indirizzo ([email protected]) per tutti coloro i quali volessero prestare attenzione a una presunta vertenza di una lavoratrice, che ha semplicemente svolto una mansione inerente il proprio profilo professionale nel fornire una completa ed esaustiva informazione di sicura utilità sociale. Dunque, chi è che andrebbe sostituito?

 

Foto: Wikipedia

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