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“Rose d’autunno” di Simon B

“Sarò qui ad aspettarti, scandirò il tempo con le mie rose d’autunno. Quando sbocceranno per la terza volta e tu non sarai tornato, vorrà dire che il tuo amore per me sarà svanito e io sarò sola.”

Intrighi di corte, amori impossibili e guerre tra clan. Magia e coraggio, armi e donne che non si lasciano solo salvare come nei classici happy ending. “Rose d’autunno” di Simon B è questo e molto altro. È un romanzo fantasy che lascia molto spazio ai dialoghi e alle emozioni dei protagonisti. Tutto nasce da una profezia di una strega di tanti decenni prima. Ci troviamo a Eastmontain, dove re Vittorio garantisce da anni un florido e pacifico regno a ridosso delle Montagne dell’Est, ma presto tutti gli equilibri saranno sconvolti dalla magia nera. L’amore avrà un ruolo importante, porterà emozioni forti e influenzerà la vita di tutti. Sono tre le donne cardine di questo libro: Annamaria, Federica e Alexandra. E rispettivamente sono la regina, la figlia di un inserviente e la figlia di un cavaliere dell’esercito reale. Apparentemente sembrano lontane e diverse tra loro, ma il fato ha deciso che avrebbero segnato la rinascita del regno o la sua definitiva sconfitta.

Si tratta del primo romanzo dell’autrice, classe ’68, che preferisce firmarsi con uno pseudonimo piuttosto che rivelare la sua vera identità. Forse per lasciare quel velo di mistero che aleggia anche nel suo libro. Benché siano 335 pagine, è molto scorrevole e facile da leggere, perché appassiona e il finale lascia veramente sorpresi. Un aspetto sicuramente positivo da mettere in risalto è che non si riesce a definire bene la trama dall’inizio. Il lettore, cioè, non riesce ad immaginarsi una fine. Avete presente quando iniziate a leggere un libro o a vedere un film e da subito riuscite ad intendere che verso prenderà la fine? Ecco, dimenticatevelo con “Rose d’autunno”.

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