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Romanzo famigliare: su Rai1, la fiction con Vittoria Puccini

Una grande saga, dalle tinte imprevedibili, racconta le vicende della famiglia Liegi, una delle casate di origine ebraica più in vista di Livorno.

Stiamo parlando di “Romanzo famigliare”, la fiction di sei puntate, scritta e diretta da Francesca Archibugi in collaborazione con Elena Bucaccio, da stasera su Rai1.

Intorno a questa fiction, gravitano le vicende sentimentali e familiari di Emma Liegi, interpretata da Vittoria Puccini, nota al pubblico per aver preso parte alla fiction “Elisa di Rivombrosa” con Alessandro Preziosi. Interpreta una giovane donna che ha perso la madre quando aveva solo otto anni. Non è mai andata d’accordo con il padre, il dispotico cavalier Gian Pietro Liegi (Giancarlo Giannini). Ha una figlia di sedici anni, Micol (Fotinì Peluso), clarinettista sedicenne che, alla stessa età con cui la madre l’ha concepita, scopre di essere incinta dal suo insegnante. Il tutto coadiuvato dal ritorno del padre, Agostino (Guido Caprino), un tenente di vascello della Marina Militare, molto innamorato di Emma. A distanza di quindici anni, fa ritorno a casa. Ha deciso di accettare un trasferimento a Livorno, la città in cui vivono Emma e Micol. Insegnerà nell’Accademia navale. Così si troverà a condividere con Emma e Micol una quotidianità a cui non era abituato.

«Emma ha 33 anni e una figlia di 16» racconta la Puccini. «È una donna disorganizzata, una mamma buffa, simpatica, insicura. Al punto che spesso è la figlia, più saggia di lei, a farle da madre».

«La storia si ripete» prosegue Vittoria. «Anche Emma, infatti, rimase incinta alla stessa età. E rivivendo questa esperienza inizierà quel percorso di crescita che non le è riuscito finora».

«Per lavorare con una regista come Francesca Archibugi avrei fatto carte false» racconta Vittoria. «E interpretare Emma è stata una bella sfida: ha delle nevrosi esasperate e delle forti fragilità. Non che io non ne abbia, ma lei sembra sentirsi sempre a disagio, non all’altezza di superare le difficoltà della vita. Così ho lavorato molto sugli atteggiamenti: io sono di natura più calma e pacata, lei è insicura e si tocca continuamente il naso, si aggiusta i capelli, si gratta l’orecchio, non sta mai ferma», afferma la Puccini.

«Oggi “feuilleton” ha assunto un significato negativo, eppure è proprio quello che desideravo fare: un grande, articolato romanzo popolare con un linguaggio contemporaneo». Così la regista Francesca Archibugi spiega l’idea di «Romanzo famigliare». «È un film lungo sei puntate. Ci sono voluti sei mesi di riprese e siamo stati i primi a girare all’interno dell’Accademia navale di Livorno» conclude la Archibugi.

 

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