Roma: nessuno tocchi il Capitano
Non si placa la polemica circa le considerazioni di Franco Baldini su Francesco Totti.
Chiunque mastichi un po’ di calcio sa benissimo che, quando parliamo di Francesco Totti, parliamo di uno dei più forti giocatori della storia del calcio italiano. Piedi di velluto, testa dura e forte personalità, Totti aveva tutto in partenza per diventare un numero 1. La sua bravura è stata quella di riuscire a realizzarsi, classico profeta in patria, in una piazza, Roma, caratterizzata da notevoli sbalzi di umore, sia da parte di una tifoseria passionale come poche altre, sia da parte di una stampa locale che monitora squadra e singoli elementi per 24 ore su 24 e non perdona davvero nulla. Tutto ciò premesso, l’uscita di Franco Baldini, direttore generale in pectore della nuova Roma made in Usa, che sta prendendo forma e sostanza in questa strana estate 2011, è suonata come una nota stonata. Le sue osservazioni hanno fatto discutere. I suoi rilievi sullo storico Capitano di mille battaglie hanno fatto strabuzzare gli occhi ai (molti) lettori di quotidiani sportivi che, magari comodamente seduti sotto un ombrellone, sfogliavano i giornali per saperne di più sulle complesse vicende legate all’acquisizione definitiva della società da parte di Tom DiBenedetto & soci, oppure sul rivoluzionario modulo di gioco luisenriquiano, un probabile 4-3-3 con difesa altissima alla Zeman, costante possesso palla frutto di una ragnatela di passaggi che, nelle intenzioni, dovrebbe demolire il centrocampo degli avversari di turno, e un Totti utilizzato alla Messi, in perfetto Barcellona style...
PERCHE'? - Ci si chiede cosa un professionista esperto come Baldini possa rimproverare a Totti, ci si domanda cosa possa averlo infastidito. Forse il fatto che presta spesso e volentieri il suo volto a spot pubblicitari di successo? Lo fanno tutti gli atleti, di ogni disciplina, qual è il problema? Non credo proprio che dedicare qualche ora alla registrazione di questi video possa incidere negativamente sul rendimento e sulla concentrazione del campione. Altrimenti cosa dovremmo dire dei giocatori che trascorrono le notti in discoteca fino all’alba? Cosa dovremmo dire di quelli che cambiano allegramente una donna al mese?
TOTTI, UNA BANDIERA DELLA ROMA - Nei fatti, chi conosce bene il carattere di Totti intuisce che c’è rimasto male. Lui è uno orgoglioso. E come tutte le persone orgogliose è anche un po’ permaloso. Piace ai romani e ai romanisti anche per questo, per la sua umanità e la sua conseguente vulnerabilità. Totti è un patrimonio della città eterna, uno che a fine carriera meriterebbe davvero un monumento, anche per le molte iniziative benefiche, delle quali lui stesso vuole si parli poco, ma resta sempre, in senso positivo, un uomo del popolo, autentico, che del popolo ha conservato qualche eccesso e qualche difetto. Quando Baldini dice, se davvero lo ha detto, che “Deve liberarsi della sua pigrizia…” dovrebbe ricordarsi che il giorno stesso del grave infortunio patito all’Olimpico contro l’Empoli (era l’epoca di mister Spalletti), nel letto d’ospedale, con una gamba spezzata, al Presidente Franco Sensi, che gli diceva che doveva essere operato, Francesco Totti rispose, tra l'incredulo e il seccato: “Ma domenica c’è il derby!”. Alla faccia della pigrizia. Come recita il messaggio principale che appare sulla home del sito ufficiale del Capitano, “The king of Rome is not dead”.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox